REDAZIONE FIRENZE

Intervista esclusiva / Odriozola basco di Firenze. "Qui da voi mi sento a casa"

L’esterno in prestito dal Real si racconta, fra l’amore per l’arte e gli animali. "Il mio futuro? E’ presto, intanto pensiamo all’Europa League e alla Coppa Italia"

Angelo Giorgetti e Alvaro Odriozola (foto Giovannini/ACF)

Firenze, 18 marzo 2022 -  In questa intervista si è anche parlato di calcio, ma verso la fine. Alvaro Odriozola è un giocatore particolare: è del Real Madrid e ha vinto la Champions con il Bayern, ma si illumina quando si parla degli Uffizi e del David di Michelangelo. Ama i cavalli (ha due scuderie di purosangue, una in Spagna e l’altra in Irlanda, la "Cuadra Bernardo") è orgoglioso della sua terra basca e quando posta sui social sembra un fotografo, più che un calciatore. Quello che segue perciò è un dialogo un poco atipico.

Alvaro, qual è il suo record sui 100 metri?

"Prima o poi lo voglio scoprire, non mi hanno mai cronometrato. I compagni mi chiamano Usain Bolt, oppure Motorino o Cavaliere, il terzo mi sembra molto snob".

Quale preferisce dei tre?

"Ho sempre ammirato l’eleganza del gesto atletico, Bolt per me è una leggenda".

Però lei è anche un po’ cavaliere.

"Perché ho due scuderie o per l’aspetto? Mah... Amo gli animali e la bellezza in genere, sono davvero nel posto giusto. Anche al mio cane Paco, un husky, piace da pazzi Firenze. Me lo ha detto!".

Ah si va bene, parla con con i cani.

"Intuizione... E poi su Firenze è impossibile non essere d’accordo. Una delle città più belle del mondo, con radici forti, gente vera".

Tipo i baschi d’Italia?

"Il senso di appartenenza è quello e piace da matti, non solo a me, si figuri che mia nonna e Brunelleschi...".

Prego?

"Mia nonna è venuta a Firenze quando ha compiuto 80 anni e l’ho portata in cima alla Cupola. Mamma mia che spettacolo, ci fermavamo ogni venti scalini per farle prendere fiato, ma le ho fatto conoscere la magnificenza di Brunelleschi. E rimasta senza parole, Firenze fa questo effetto".

Poi parliamo anche di calcio...

"Lo so, ma continuiamo così. E gli Uffizi? Ogni volte che ci vado mi ci perdo. E il David? Mamma mia".

A proposito, ha postato una sua foto di fronte al David: i suoi non sembrano esattamente i social di un calciatore.

"Sono sempre Alvaro, non Odriozola. Faccio quello che mi piace e poi penso che sono ’anche’ un calciatore. Non succede mai il contrario".

Riguarda mai le foto del passato? Tipo quella in cui solleva la Champions?

"Quando la rivedo, provo soprattutto orgoglio. Tutti i calciatori vorrebbero vincere la Champions, io ci sono riuscito, anche se ho giocato poco ho fatto un assist per Lewandovski negli ottavi di finale. Però vorrei rivincerla da titolare".

Meglio comprimari al top o protagonisti altrove?

"Io preferisco sentirmi importante, al top oppure altrove. E qui c’è un senso di appartenenza che mi fa venire i brividi".

Il momento è arrivato: bisogna parlare del suo futuro calcistico a Firenze.

"Ah, ma è davvero presto. Ci sono ancora 3 mesi e lotteremo fino in fondo per l’Europa League. senza dimenticarci il ritorno di Coppa Italia contro la Juve...".

Potrebbe essere decisiva per il suo futuro viola la qualificazione in Europa League?

"Importante certo, decisiva no. Quando ho detto sì, la Fiorentina non faceva le coppe. Credo che la mia scelta avrà molto peso, ma con onestà devo dire che alcuni margini non dipenderanno da me".

Il Real è sempre il Real.

"Il club più famoso nel mondo, in qualunque parte tu vada trovi sempre qualcuno che indossa la maglietta del Real. La scorsa estate ero in vacanza su una piccola isola delle Bahamas e mi hanno riconosciuto, è pazzesco. Però ripeto: qui a Firenze mi sento a casa, dal presidente Commisso in poi questa è una grande famiglia".

E con un martello come Italiano non ci si distrae.

"L’allenatore più preparato che abbia mai avuto, dopo 5 minuti sa già dirti come far male all’avversario. E poi pensa al calcio h24, è incredibile, mai trovato un tecnico così. Negli spogliatoi ci diciamo che deve avere una moglie molto paziente...".

Che voto si dà per ora?

"Il giudizio è positivo, ma sono sempre critico verso me stesso: un gol e un assist sono pochi".

Visto che si intende di Champions, una curiosità: qualcuno di voi ha mandato un messaggio a Vlahovic?

"Io proprio no... Ho visto la partita, sono spagnolo e quindi mi fa piacere sia andata così. Poi so che tutta la città faceva il tifo per il Villarreal e Firenze è anche casa mia...".

Angelo Giorgetti