ANDREA GIANNATTASIO
Sport

Fiorentina, perché il sorriso di Davide è sempre con noi

Oggi la Fiorentina ricorda il Capitano eterno a due anni dalla scomparsa. I suoi ex compagni racconteranno ai nuovi chi era Astori

Davide Astori morì all’alba del 4 marzo di due anni fa in ritiro con la Fiorentina

Firenze, 4 marzo 2020 - L’appuntamento è per oggi, dopo l’ora di pranzo, al centro sportivo che gli è stato dedicato due anni fa, pochi giorni dopo una scomparsa che il calcio fatica a spiegarsi. Sarà quello il momento in cui la Fiorentina ricorderà Davide Astori, che il 4 marzo 2018 nella notte si spense all’improvviso nella stanza numero 118 dell’hotel Là di Moret di Udine, camera già da un anno trasformata in magazzino. Ci saranno tutti i componenti della famiglia viola nella palestra, dalla prima squadra allo staff tecnico e medico passando per i dirigenti (tranne Barone che sarà impegnato a Roma per l’assemblea di Lega convocata per le 12).

Tutti, proprio come due anni fa, con la morte nel cuore e gli occhi lucidi, compreso chi non ha giocato insieme a Davide oppure non lo ha mai conosciuto ma, stando a Firenze, ha imparato ad apprezzarne i valori. A officiare la funzione (in parte laica per permettere a tutti i calciatori, anche agli atei o agli appartenenti ad altre fedi, di partecipare e di cogliere il messaggio) sarà il cappellano del club viola, don Massimiliano, che ad alta voce leggerà alcuni passi della Bibbia insieme ad altre letture. Toccherà poi agli ex compagni di Astori Pezzella, Badelj, Benassi, Dragowski e Chiesa, già nella rosa del 2017/18, raccontare chi è stato e qual è l’esempio di vita che ha lasciato: "È confortante sentire questo affetto per Davide, due anni dopo quella disgrazia" racconta con la voce rotta il padre, Renato Astori. "Credo che il messaggio più bello che mio figlio abbia lasciato al calcio sia quello di essere ricordato più come persona che come giocatore. Questa, da genitore, la ritengo la soddisfazione più grande".

A San Pellegrino verrà officiata una messa per pochi intimi a causa delle disposizioni contro il Coronavirus: "Siamo stati invitati dalla Fiorentina ma restiamo in Val Brembana: arriveranno tante persone a casa nostra e siamo pronti ad accoglierle, poi andremo tutti al cimitero – prosegue Astori senior - ma il rapporto con Firenze resta profondo e non appena potremo io e mia moglie torneremo allo stadio: l’affetto che ci ha dato questa città è incommensurabile". E chissà che non appena verrà inaugurato il centro sportivo a Bagno a Ripoli, il nome di Davide possa essere abbinato alla nuova casa viola: "Non spetta a me decidere: certo sarebbe una cosa che farebbe piacere a tutta la nostra famiglia. Ma già vedere la fascia di capitano con le iniziali di mio figlio tutte le domeniche in campo è una soddisfazione e mi rallegra che sia stata una delle prime cose ribadite dalla nuova proprietà della Fiorentina" conclude Astori. "Spero di avere nuovi contatti con i dirigenti viola dopo la conoscenza che abbiamo fatto a novembre". Oggi intanto è il giorno di Davide. E il popolo viola è pronto a ricordare la sua Luce in attesa che anche in tribunale sia fatta chiarezza: entro fine maggio i due consulenti (un cardiologo e un medico legale) scelti dal giudice Antonio Pezzuti dovranno presentare le proprie conclusioni. L’udienza per la discussione della perizia fissata il 1° ottobre.