ANDREA GIANNATTASIO
Sport

L’intervista. Il mental coach:: "C’è da allenare la... lucidità»

Fischi, delusione, rabbia: il Franchi è diventato un tribunale e la Fiorentina l’imputata. L’ennesima sconfitta casalinga ha fatto esplodere la...

Fischi, delusione, rabbia: il Franchi è diventato un tribunale e la Fiorentina l’imputata. L’ennesima sconfitta casalinga ha fatto esplodere la...

Fischi, delusione, rabbia: il Franchi è diventato un tribunale e la Fiorentina l’imputata. L’ennesima sconfitta casalinga ha fatto esplodere la...

Fischi, delusione, rabbia: il Franchi è diventato un tribunale e la Fiorentina l’imputata. L’ennesima sconfitta casalinga ha fatto esplodere la contestazione e il malessere di una piazza che non riconosce più la sua squadra. "Ogni nuovo ciclo ha bisogno di tempo. Il progetto viola è partito adesso e quando si vuole che un percorso diventi solido serve sempre una fase di consolidamento" racconta il professor Stefano Tirelli (nella foto), mental coach, docente all’Università Cattolica di Milano e figura che da anni lavora sulla mente degli atleti.

Il Franchi però, professore, ha già espresso il suo parere…? "Perché è già venuta meno quella necessaria virtù che dobbiamo coltivare quando si vuole raggiungere grandi obiettivi, che è la pazienza. Il che non vuol dire attendere che le cose accadano ma è lavorare finché gli ingranaggi manifestino la loro risultante. Sarebbe proprio questo invece il momento in cui va data fiducia: serve attendere che i meccanismi si incastrino gli uni con gli altri".

La Fiorentina nel secondo tempo di domenica ha avuto un black-out: come se lo spiega? "Quella della lucidità è una qualità che va sempre allenata. Però c’è chi è predisposto ad avere forza mentale e chi invece necessita di un allenamento che può essere espresso grazie all’esempio dei compagni o con percorsi specifici. Quella contro il Como è stata però una partita fortemente condizionata dal merito dell’avversario: io ho visto delle giocate da parte della squadra di Fabregas che tolgono una parte dei demeriti della Fiorentina".

Cosa serve per uscire in fretta da questa crisi, allora? "Bisogna limitare la predominanza dell’aspetto emotivo, che si basa su timori e incertezze. Bisogna respirare, analizzare il momento e valutare quella che è realmente la fase che sta vivendo la Fiorentina: il gruppo deve essere consapevole che si trova solo all’inizio del campionato e che tutto è ancora possibile. I viola non si trovano in una fase della stagione ormai compromessa: questo è chiaro".

Pioli è preoccupato dall’ambiente negativo in città: questo quanto influisce? "Per esperienza personale posso dire che, specie all’estero, il supporto del pubblico nei momenti difficili è fondamentale. Arrivo a dire che il sostegno nelle fasi di crisi è più importante dell’entusiasmo che arriva spontaneo nei bei momenti. Pioli ha scelto di lanciare un messaggio, a mio avviso. Ha voluto dire: stiamo uniti che ne verremo fuori tutti insieme, ancora più forti".

Andrea Giannattasio

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