Cosimo
Zetti
Nessun dramma, tanto rammarico, ma niente processi. La Fiorentina ha affrontato l’Inter a testa alta, a petto in fuori, senza alcun timore reverenziale. Anzi, con un pizzico di fortuna in più, avremmo anche potuto vincere la coppa. Sì, è vero, un paio di leggerezze difensive (in particolare l’errore di Milenkovic) hanno spianato la strada ai nerazzurri, ma cambiare ora sarebbe un suicidio. Le occasioni da gol e i rischi in difesa sono il brutto e il bello della Fiorentina, ma sono anche due facce di un’unica medaglia che si chiama identità. Un’identità forte, un atteggiamento mentale maturato nel corso dei mesi che è l’unica vera arma in più in grado di regalarci il sogno della Conference League.
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