Addio Hamrin, le lacrime della moglie quando andò al Milan

Oggi e domani la camera ardente.Il funerale sarà celebrato mercoledì alle 11,30 a San Miniato

Firenze, 05 febbraio 2024 – Firenze ha rappresentato per Kurt Hamrin, quello che Cagliari è stato per Gigi Riva. Certo, ’Rombo di tuono’ è rimasto fedele alla sua isola, ma Uccellino ha sempre giurato amore eterno alla Torre di Maratona e Ponte Vecchio. A proposito, fu proprio Beppe Pegolotti, sulle colonne di questo giornale (febbraio 1964 a Bergamo dopo una cinquina all’Atalanta del 7-1 finale), a dargli quel soprannome che lo ha accompagnato per le strade della ’sua’ città e sui campi che ha calcato con eleganza e leggerezza. Proprio come un uccellino. Ma guai a pensare che fosse fragile.

Tutt’altro, gentile, disponibile con tutti, quello si. Impossibile non voler bene a Kurt, fuori ed entro il rettangolo di gioco. Il suo regno era il Campo di Marte, da quando arrivò a Firenze, andando ad abitare – con l’inseparabile Malatrasi – prima sopra al Bar Marisa, poi a Coverciano, fino all’ultimo. Già, il Bar Marisa, l’Università del calcio come amava dire Mario Ciuffi, uno che con Hamrin aveva un rapporto speciale. Come con i ragazzi, poi diventati adulti, del 7Bello che proprio in suo onore avevano fondato il club viola che mai si è mosso dalla curva Fiesole. E proprio il 7Bello lo ha voluto ricordare, raccontando un aneddoto: qualche anno fa, quando ancora la salute glielo permetteva, Kurt si fermò a palleggiare con loro ai giardini dello stadio, insieme a un altra leggenda viola: Giancarlo Antognoni. Un quartiere che era casa, dove tutti si conoscono e sanno. Impossibile sfuggire a qualche saluto, un sorriso e autografo, in un’epoca in cui i selfie e i social erano la stretta di mano e due parole scambiate con timidezza.

Non schivo, neppure riservato, solo terribilmente umile e sempre rispettoso, senza mai vantarsi di una carriera che lo aveva portato a diventare una vera leggenda della Fiorentina. Fu il primo a congratularsi con Batistuta quando il Re Leone superò il suo record che sembrava irraggiungibile. Arrivato nel 1958 con l’impossibile compito di sostituire Julinho nelle prestazioni e nel cuore dei tifosi. ’Missione compiuta’, come avrebbe detto il Paron Rocco, suo allenatore al Milan, quando Uccellino lasciò Firenze nel 1967. Per lui numeri e record erano solo parte della sua via che aveva come punto di riferimento Firenze, in generale, e Coverciano – sempre a due passi dal ’Franchi’ – in particolare. «Il Presidente Commisso, la sua Famiglia, la dirigenza e tutta la Fiorentina si uniscono al dolore della famiglia e dell’intero mondo del calcio per la scomparsa di Kurt Hamrin», lo ricorda la società sul suo account. Rocco, ha voluto parlare al telefono con la signora Marianne, l’adorata moglie (si mise a piangere quando Kurt passò al Milan, ndr), durante la visita del dg Barone fatta a alla famiglia per le condoglianze della Fiorentina. La salma di Kurt Hamrin sarà esposta oggi dalle 16 alle 21 e domani dalle 9 alle 21 allo stadio ’Franchi’ nella Sala Monumentale mentre il funerale sarà celebrato mercoledì alle 11,30 a San Miniato.

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