
Palladino e Isco
Firenze, 30 aprile 2025 – Rispetto al recente passato il livello si alza. E non di poco. Anche se, rose alla mano, la Fiorentina è inferiore soltanto al Chelsea. Ma il Betis Siviglia è squadra di tradizione e presente. Manuel Pellegrini ha regalato uno status interessante a un club che arrivava da stagioni complicate.
Modulo? Di partenza una sorta di 4-4-2, ma il sistema di gioco lo fanno i movimenti di Isco, libero di agire sulla trequarti e trasformare il modulo in un 4-2-3-1. Difesa a quattro dalla quale non si deroga, costruzione dal basso con il coinvolgimento quasi esasperato dei terzini, tanto che spesso vengono utilizzati tutti e quattro nel corso delle partite (Sabaly e Ruibal a destra, l’ex Torino e Milan Rodriguez e Perraud a sinistra). Il Betis è squadra che vuol fare la partita (non un male per la Fiorentina), tiene la difesa alta (orfana del leader Llorente, in mezzo giocheranno Bartra e l’ex Napoli Natan) con l’obiettivo di aggredire nella metà campo avversaria dove le operazioni le comanda Cardoso, mediano italo-americano finito nel mirino della Fiorentina qualche mese fa.
A livello tattico non è una partita che si prepara in pochi giorni. Per certi versi è però più semplice preparare partite così piuttosto che contro squadre sconosciute. Noti difetti e punti di forza, questi ultimi da ricercare sulla trequarti. La qualità di Isco non è in discussione, Lo Celso è reduce da una stagione altalenante ma comunque da otto gol in stagione. Mirino puntato sul celebratissimo Antony. Sei gol e quattro assist per il brasiliano, comunque da prendere con le molle. Sul versante opposto il ballottaggio sarà serrato tra Jesus Rodriguez e il marocchino Ezzalzouli. Davanti Hernandez o Bakambu, quest’ultimo bomber di coppa.
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