
Un piano calcolato e ordinato dall’ex ds Emiliano Frediani. Del quale cui il presidente Simone Simoni è venuto a conoscenza soltanto dopo la partita che il Figline perse 5-1 con il Tau, con tre gol “regalati” agli avversari negli ultimissimi minuti e per questo assolto dall’accusa di illecito sportivo, ridimensionata in omessa denuncia. Che l’allenatore Becattini subì “allargando le braccia”. Che anche i giocatori dovettero ingoiare ma il fatto di aver partecipato “li rende protagonisti anch’essi dell’illecito perpetrato”, scrive il giudice sportivo Carmine Compagnini.
Sono le motivazioni della condanna inflitta al Figline e a sei suoi tesserati. Condanna che ha estromesso i gialloblù dalla partecipazione al prossimo campionato di serie D ponendoli all’ultimo posto del gironcino della poule promozione dello scorso campionato di Eccellenza. Al suo posto, il Livorno. Ma da ieri, scatta il conto alla rovescia anche per gli eventuali ricorsi. Non è scontato che tutti si appellino (termine entro sette giorni), perché nell’ordinamento sportivo la sentenze possono anche essere riformate in peggio per i ricorrenti. Probabile che facciano ricorso i tre calciatori, Burzagli, Saitta e Privitera, condannati a due anni di squalifica. Il sostituto procuratore federale Mario Taddeucci Sassolini aveva chiesto per loro una pena diversa: 9 mesi lontani dai campi più 1 anno e mezzo di volontariato.
Sono state principalmente le dichiarazioni dei calciatori, oltre a quelle dell’ex tecnico Becattini (condannato però a una inibizione di tre anni), ad indicare in Frediani colui che avrebbe “predisposto addirittura il martedì precedente la gara il comportamento che avrebbe dovuto tenere tutta la squadra in caso di sconfitta col Tau e di aver calcolato, sulla base della differenza reti, quante di queste la squadra avrebbe dovuto subire. Al momento della segnatura da parte del Tau della terza rete ha più volte telefonato al Becattini, allenatore in campo, per invitarlo ad imporre ai calciatori di far ‘passare’ gli avversari ed a subire lo scarto di almeno 4 reti”.
Stefano Brogioni