Cinici e spietati Risorgimento firmato Italiano

Cosimo

Zetti

Entri in campo, sai che la Lazio viaggia a 6 lunghezze di distanza e che Roma e Atalanta hanno 3 punti più di te. E’ l’ultima occasione: o vinci o rinunci all’Europa League, o vinci o ti accontenti di lottare solo per la Conference League. Insomma, non era facile, almeno sulla carta. Quali siano state le parole che Italiano ha utilizzato per motivare i suoi giocatori è impossibile saperlo. A giudicare dal risultato, hanno sicuramente avuto effetto. Altro che la squadra di Salerno, altro che la sconfitta interna con l’Udinese. Dopo i miglioramenti mostrati a Milano, la Fiorentina è sembrata a tratti quella delle grandi occasioni. Compatta, concentrata, cinica e spietata, proprio come voleva il tecnico. Il meccanismo inceppato si è rimesso in moto. E meno male che lo ha fatto proprio sul più bello, contro una rivale diretta per l’Europa. Perchè un risultato negativo ci avrebbe lasciato la sensazione di una squadra capace di buttarsi via da sola, che mai come quest’anno avrebbe avuto la possibilità di guadagnarsi un posto al sole. Il sogno è vivo. Rimangono due gare, 180 minuti da giocare tutti d’un fiato, come se non ci fosse un domani. Firenze ci crede, deve crederci e continuare a sognare, anche nel caso in cui non dovessimo centrare il traguardo europeo.

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