Alia Guagni è la capitana della Fiorentina Women’s (foto Germogli)
Firenze, 17 ottobre 2018 - Con una prestazione di grande sofferenza, la Fiorentina riesce a uscire dal Kingsmeadow con una sconfitta con un solo gol di scarto contro il Chelsea: in vista del ritorno di questi ottavi di finale di Champions League, in programma mercoledì 31 ottobre al ‘Franchi’, si tratta di un risultato di tutto rispetto considerando la supremazia, soprattutto fisica, mostrata dalle inglesi rispetto alle viola.
La squadra di Cincotta, sostenuta a Londra da una ventina di coraggiosissimi tifosi più rumorosi di quelli di casa, deve ringraziare una monumentale Öhrström, autrice di almeno sei parate miracolose, ma anche un’organizzazione difensiva praticamente perfetta che ha ceduto solo una volta, con una disattenzione costata il rigore decisivo.
Per la prima volta in stagione Antonio Cincotta rivoluziona la formazione, lanciando un più coperto 3-5-1-1 con l’esordio in viola di Jaques in difesa e quello dal primo minuto di Kongouli alle spalle di Mauro, con l’esclusione di Bonetti e di una Clelland non al 100%. Guagni e Philtjens sono così più libere di correre sulle due fasce, mentre a centrocampo è Vigilucci, e non Adami, a prendere il posto dell’infortunata Kostova.
La partenza della Fiorentina è buona, anche perché il Chelsea in fase di impostazione qualcosa concede, e al 4’ Kongouli da fuori area spara alto. Un paio di minuti dopo però ci vuole un grande intervento di Tortelli per deviare in angolo un tiro a botta sicura di England, mentre all’8’ le inglesi mettono in scena tutto il loro potenziale: l’imprendibile Bachmann scappa sulla destra e crossa, Breitner nel tentativo di contrastarla in scivolata commette fallo di mano e per l’arbitro Frappart è impossibile non fischiare il rigore, che capitan Carney trasforma nonostante Öhrström battezzi l’angolo giusto.
All’11’, su una punizione di Philtjens, Jaques di testa sfiora il pari, ma è forse l’ultimo pericolo creato dalla Fiorentina nel primo tempo, perché poi si scatena il Chelsea, troppo più veloce e prestante fisicamente rispetto alle viola: al 12’ Kirby sfiora il raddoppio, al 23’ ci vuole un miracolo di Öhrström per impedire il raddoppio della stessa Kirby, e nei restanti venti minuti l’assedio continua con la difesa viola che traballa a ogni affondo delle padrone di casa.
Al rientro Cincotta inserisce Clelland per Mauro e poi anche Bonetti per Kongouli, cambiando tutto il fronte d’attacco, e la partita è un po’ più equilibrata, anche se al 58’ sono ancora le Blues a rendersi pericolose con una punizione di Ericsson parata da Öhrström, con il portiere svedese che dieci minuti dopo deve superarsi per fermare Bachmann liberata da England a pochi metri dalla porta.
E lo show della numero 87 non si ferma, anzi, da qui ci vuole tutta la sua bravura per limitare il passivo: al 77’ è pazzesca nel piazzare tre miracoli di fila prima su Carney e poi sui due tap in consecutivi di Kirby, mentre all’82’ è bravissima a non andare giù sul pallonetto ravvicinato di Cuthbert, alzando la mano e impedendole il gol.
La Fiorentina prova ad alleggerire la pressione ma davanti è difficile tenere palla senza subire subito il pressing del Chelsea: la squadra è stanchissima, ma continua a non mollare niente in fase difensiva e alla fine riesce a difendere con ordine la sconfitta col minimo scarto.
Chelsea Women 1 Fiorentina Women’s 0
CHELSEA WOMEN: Lindahl; Bright, Ericsson, Riley, Blundell; Ingle, Cuthbert, Carney (93’ Engman); England (84’ Cooper), Bachmann (79’ Ji), Kirby. All. Hayes.
FIORENTINA WOMEN’S: Öhrström; Agard, Jaques, Tortelli; Guagni, Vigilucci, Breitner (72’ Adami), Parisi, Philtjens; Kongouli (54’ Bonetti); Mauro (46’ Clelland). All. Cincotta.
Arbitro: Frappart (FRA).
Marcatori: 9’ Carney su rigore.
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