Borja, 17 minuti per ricominciare una storia

E’ tornato in maglia viola al "Franchi" 1.210 giorni dopo l’addio. I figli Alvaro e Lucia impazziti di gioia. E lo striscione dei tifosi

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di Francesca Bandinelli

E’ tornato a mettere la maglia viola 1210 giorni dopo l’ultima volta. Ed ha finalmente chiuso il cerchio. A festeggiare l’ingresso in campo di Borja Valero, con l’inedita maglia numero 6 come il giorno di nascita del primogenito Alvaro, è stata la moglie Rocio, attraverso i social. "In bocca al lupo per questa nuova stagione" ha scritto, accompagnando il messaggio con la colonna sonora degli Izal, gruppo madrileno autore dell’ "Incredibile storia dell’uomo che poteva volare". Perché in fondo sì, quella dello spagnolo è una incredibile storia davvero, seppur d’amore, che riconduce sempre allo stesso punto, in quella Firenze di cui Borja si è tatuato le coordinate geografiche sul braccio nel momento più complicato della carriera, di fatto alla vigilia dell’addio. E succede pure che a festeggiare il ritorno in Toscana, da diversi giorni a questa parte, siano pure i figli del centrocampista.

Il primo a raccontare la felicità di Alvaro era stato proprio "babbo" Borja. "Appena ha saputo che saremmo tornati qui è corso in cameretta sua e si è subito vestito di viola" aveva rivelato nel giorno della presentazione. E ieri, proprio Rocio, rispondendo ad un tweet pubblicato da Violanews in cui venivano ricordate queste parole ci ha…..scherzato sopra, con l’ironia che da sempre la contraddistingue. "Non è uno scherzo. Urge un lavaggio". Insomma, il piccolo Valero, che pochi mesi dopo il suo primo trasferimento sulle sponde dell’Arno diventò una sorta di piccolo "idolo" della città per essere riuscito con una facilità disarmante ad imparare l’inno della Fiorentina, la maglia viola, la prima che ha visto indosso al papà, non se l’è più tolta di dosso. E Lucia? Rocio quattro giorni fa ha pubblicato uno scatto dei due fratelli con la divisa indosso e il post "Non vedevano l’ora", e dalle parole si è passati ai fatti.

Borja, dal canto suo, sempre attraverso i social, ha raccontato la commozione dei 17 minuti del secondo debutto: "Buona la prima ragazzi - ha scritto -. E che grande emozione tornare in campo con questa maglia al Franchi". Certo, mancava uno degli attori protagonisti, il pubblico, ma intanto la città l’ha virtualmente abbracciato in ogni modo, coi like sui social e pure con lo striscione dell’UnoNoveDueSei appeso ai cancelli dello stadio. Intanto, il "todocampista" si prepara a vivere un’altra settimana sulla cresta dell’onda. Sì, perché la prossima di campionato lo vedrà impegnato contro il passato più recente, quell’Inter con cui ha messo insieme 100 presenze in tre anni.

Peraltro, se Iachini deciderà di impiegarlo, per lui scatterà la gara numero 250 in serie A, nella notte dagli incroci sentimentali, lui che a San Siro (ma contro il Milan) nel novembre 2012 segnò il suo primo gol italiano. Borja è pronto, intanto Alvaro continua a vedere il suo mondo colorato di viola.

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