Bonetti al passo d’addio Madrid o Londra nel futuro

L’Atletico il primo a fare sul serio; il Chelsea tenta il sorpasso in extremis. Società irritata: le aveva rinnovato il contratto 2 mesi fa a cifre importanti

Migration

di Giampaolo Marchini

La non convocazione di sabato pomeriggio per la partita di Sassuolo era arrivata come un fulmine a ciel sereno, con la Fiorentina, intesa come società, spiegava confidenzialmente con la massima cautela che Tatiana Bonetti era rimasta a casa. Una scelta condivisa perché la numero 10 non era serena. Segno evidente che qualcosa di importante stava accadendo. E nella tarda serata di sabato piano piano sono emersi i dettagli di quello che la società viola non pensava si potesse di nuovo materializzare. L’Atletico Madrid aveva bussato ancora alla porta di una big viola (dopo Alia Guagni) e che aveva messo nel mirino proprio Bonetti.

La possibilità di andare all’estero in una società di punta e anche un ingaggio da ’professionista’ ha finito per tentare la giocatrice che ha messo al corrente la Fiorentina. Fiorentina che è rimasta sorpresa da tutto questo anche perché aveva fatto firmare qualche mese fa un biennale all’attaccante a cifre importanti per il campionato italiano, accontentandola in tutto e mettendola al centro del progetto viola. Il più irritato di tutti il presidente Commisso che aveva scommesso forte proprio su Bonetti dopo la partenza di Alia Guagni, anche lei a Madrid. Nelle ultime ore si è anche palesato l’interesse del Chelsea che deve colmare una lacuna proprio in quel ruolo e capita la disponibilità di Bonetti a lasciare l’Italia ha provato all’ultimo un inserimento e il sorpasso sul filo di lana. Ma l’Atletico – come del resto ha fatto il Chelsea – si è mosso con decisione, considerati gli infortuni patiti e forte dello status di club professionista anche in questo caso ha potuto aggirare le regole federali italiane, potendo prelevare una giocatrice anche se sotto contratto senza incorrere in sanzioni.

Tutte mosse lecite che però devono essere per forza un campanello d’allarme per la crescita del calcio italiano. Troppo scontato dire che bisogna difendere i nostri talenti e le migliori giocatrici di un movimento che sta crescendo in modo esponenziale sotto il profilo tecnico, economico e della base. Ma se a questa impennata di interesse e di numeri – inteso come tesserate – non corrisponde un passaggio cruciale come il professionismo il rischio che altri casi ’Guagni e Bonetti’ possano diventare le consuetudine. Certo, le big europee potranno sempre pescare in Italia, ma a quel punto le armi saranno alla pari, inteso come norme e regole da rispettare. L’approvazione dell’emendamento Nannicini è sicuramente qualcosa di importante, ma bisogna continuare su questa strada per crescere ulteriormente come movimento e credibilità futura.

E la Fiorentina adesso? La partenza di Bonetti lascia un vuoto importante nello scacchiere di Cincotta, come si è anche visto contro il Sassuolo, ma tornare sul mercato italiano per la società viola ora è impossibile. Probabile che si posso guardare all’estero, ma con la regola del numero delle italiane a referto (12) le mani sono comunque legate. E tra sei giorni c’è la Juventus. Non il modo migliore per preparare la partitissima dopo anche un ko pesante.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro