Novecento bambini in scena per Wagner

Elementari e medie: protagonisti all’Opera

Manu Lalli

Manu Lalli

Firenze, 4 aprile 2109 - «No. non è facile coordinare novecento bambini delle scuole elementari e medie. La sera, dopo prove su prove, torno a casa disfatta. Ma con loro faccio delle risate bellissime. Questi bambini che diventano artisti d’opera senza essere formati, sono stupendi e bravissimi. Diventeranno adulti consapevoli che amano l’opera e a loro volta porteranno i loro figli a teatro. Non esiste niente di più gratificante che divulgare così la cultura». Oggi, domani e venerdì – alle 10,30 e alle 20 – al Teatro del Maggio Fiorentino, Manu Lalli torna per la tredicesima volta col suo progetto All’Opera. In scena quasi mille persone, tra bambini, ragazzi, insegnanti, corpo di ballo del Maggio e artisti coinvolti ne «La leggenda dell’Olandese volante» di Wagner che daranno vita ad uno spettacolo, denso e coinvolgente con la musica dell’ Orchestra del Maggio diretta dal maestro Giuseppe La Malfa. Scrittura e messa in scena di Manu Lalli.

Lalli, ma come fa?

«Con amore che è quel che conta. E mi sembra bello che con Venti Lucenti si continui ad andare avanti da anni: i bambini che hanno iniziato con me questo progetto oggi sono più grandi e consapevoli. E mi vengono a cercare: il successo è questa cosa qui».

Qualcuno a cui dire grazie?

«Alla Fondazione Ente Cassa anche per la card offerta a tutti i bambini; al Maggio Fiorentino che educa i grandi al piacere dell’opera attraverso i loro figli e la loro formazione: al Comune».

Cosa succederà di particolare a teatro?

«Che bambini delle medie seduti in platea canteranno tutti insieme alzandosi in piedi il brano Stoyerman, dei marinai svedesi: per l’occasione il teatro accenderà le luci della sala. Un’altra emozione, te lo garantisco».

Perchè scegliere per i ragazzi un’opera di Wagner?

«Perchè ha il fascino di una storia antica come il mondo che richiama alla mente quella dell’orgoglioso Odisseo che sfida divinità e natura e per questo viene punito con l’eterno vagaree. E parla di amore incondizionato come strumento per raggiunere la redenzione. L’ho ultilizzata come strumento di approfondimento didattico, anche il titolo di quest’anno ha offerto spunti per discussione ricchi ed affascinanti».

Per esempio?

«La vicenda della dannazione del protagonista mi ha permesso di richiamare non solo le storie di

pirati ed esploratori ma anche di affrontare un tema centrale della riflessione contemporanea: quello del limite nel rapporto fra uomo e natura. Lavorare con i bambini su questi concetti è stato quasi automatico e molto recepito.

All’Opera cioè divulgazione.

«Posso solo dirti che in dodici anni abbiamo avvicinato al teatro d’opera 100mila giovani studenti con le loro famiglie mettendo in sinergia– uh che brutta parola – e creando relazioni tra tante realtà della città. Per questa edizione sono stati avviati percorsi di alternanza scuola lavoro, con il contributo di – voglio dirli tutti – Fondazione CR Firenze, Liceo Michelangiolo, Liceo Machiavelli, Isis Morante Ginori Conti, Isis Gobetti Volta». Da vedere.

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