Un supergruppo chiamato Gizmodrome

Firenze, 3 marzo 2018 - I supergruppi rappresentano sempre un’arma a doppio taglio. A volte le esperienze si fondono bene in un suono riconoscibile, mentre altre ancora durano lo spazio di un mattino. Ascoltando i Gizmodrome, formatisi lo scorso anno, saremmo più propensi a sottolineare il primo aspetto. Il condizionale è d’obbligo proprio perché i musicisti sono insieme da un tempo limitato. Stewart Copeland dei Police, Adrian Belew dei King Crimson, Mark King dei Level 42 e il tastierista italiano Vittorio Cosma, ex componente di PFM e collaboratore di Elio e Le Storie Tese hanno così dato vita al progetto Gizmodrome, protagonista di una data fiorentina al Viper (unica in Italia) preceduta da uno showcase negli studi Rai di Via Asiago in Roma. Nelle intenzioni vogliono essere un gruppo che si esprime dal vivo, anche se hanno già inciso un album.

E la dimensione palco è sicuramente efficace anche perché sono quattro strumentisti di grande livello che sanno fare la differenza. Se però dobbiamo individuare un suono preponderante è quello più vicino all’esperienza Police: Copeland è chiaramente il fulcro per il pubblico e i colleghi, alternandosi a batteria e chitarra oltre che alla voce solista. Ci è parso un po’ sacrificato il suono King Crimson che poteva scaturire dalle mani di Belew, tornato quattro anni dopo sul palco che aveva ospitato il suo Crimson ProjeKCt. Un ruolo interessante invece si è ritagliato Mark King con il suo basso funky e la sua voce dagli echi soul che lo hanno sempre contraddistinto. Le sue prove vocali in Does Everyone Stare e specialmente in Darknes sono stati tra i momenti migliori della scaletta a cui aggiungiamo Young Lions, Spin This e Bombs Away, bis a conclusione del concerto.

Non tutti i brani sono allo stesso livello, ma la professionalità dei protagonisti e il gran ritmo contribuisce a far passare una bella serata al pubblico. Attendiamo le prossime tappe del progetto per un giudizio più completo.