La preghiera per Firenze: da Gaza con i 134 rosari donati da Francesco

Padre Romanelli: "Gaza sarà a Firenze con una forte preghiera di intercessione"

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"RIALZARE le città distrutte dalla violenza, far fiorire un giardino laddove oggi ci sono terreni riarsi" sono alcuni dei lasciti dell’incontro di Bari del 2020 validi ancora oggi, soprattutto se riferiti alla situazione di Gaza, del Libano, della Siria. Per padre Romanelli e il “piccolo gregge” della parrocchia della Sacra Famiglia, sono impegni quotidiani che fanno i conti con la carenza di strutture sanitarie, la mancanza dei beni essenziali come l’acqua e l’energia elettrica, la povertà, la disoccupazione. "Ma non disperiamo perché restiamo attaccati a Dio. Quando cerchiamo consolazione entriamo in chiesa e piangiamo davanti a Lui, quando vogliamo rallegrarci ci rallegriamo nel Signore. Sappiamo che siamo in un luogo di guerra e che i traumi che provoca non guariscono facilmente ma la comunità, la chiesa sono oasi dello spirito, di umanità e di fratellanza tra noi e con i musulmani. Con questi ultimi i rapporti sono sostanzialmente buoni. Molti conoscono la Chiesa e apprezzano ciò che fa per i poveri e i bisognosi. Credo che ognuno di noi ami essere rispettato e accettato per quel che è. Il dialogo e l’amicizia arano questa terra e la testimonianza della carità aiuta a far fiorire piccoli giardini di convivenza".

"In questo – conclude – ci aiuta tanto la preghiera. Il 4 febbraio scorso ho avuto modo di salutare personalmente Papa Francesco che, saputo da dove venivo, ha benedetto la parrocchia e mi ha dato 134 rosari da consegnare ai parrocchiani chiedendo di pregare per lui e per tutta la Chiesa. Ed è quello che faremo anche per tutti i vescovi e i sindaci del Mediterraneo. Gaza sarà a Firenze con una forte preghiera di intercessione".