Moda, il segno della ripartenza passa da Pitti Filati

Popolatissimi i tavoli dei 112 espositori presenti alla Fortezza da Basso provenienti da tutto il mondo

Pitti Filati

Pitti Filati

Firenze, 29 giugno 2022 - Incredibile ma vero: per entrare negli stand del 95° Pitti Filati stamani si faceva la fila. Segno questo sì della ripresa del settore ma soprattutto della voglia di moda dopo i due anni terribili del Covid e dopo gli ultimi disastri internazionali. Popolatissimi i tavoli dei 112 espositori alla Fortezza da Basso, il meglio della filatura italiana (soprattutto tra Prato, Biella e le Marche) e internazionale, delle macchine e dei punti, una fiera bellissima e difficile per il grande pubblico perchè frequentata da gruppi stilistici di primo livello e specialisti del settore. La fiera durerà fino a venerdì 1 luglio.

Con uno Spazio Tendenze affascinante, declinato in una immaginaria foresta primordiale di alberi di stoffa tra primati avvolti in mantelli e scialli da trogloditi colorati: perchè i curatori di questa sezione che immaginano il tempo della fiera Pitti Filati, quello per l'inverno 2023-2024, Angelo Figus e Nicola Miller pensano che nei prossimi anni torni di moda il gentiluomo della natura, il buon selvaggio di Rousseu, l'epoca della morbida rudezza, a tutta sostenibilità e ritorno alle origini dell'uomo. Un pensiero poetico ma forse anche un po' concreto in tempi di mancanza di energia, di acqua, di gas. 

Preoccupati tutti gli imprenditori del settore per l'aumento di tutto, logistica, materie prime, gas ed elettricità senza i quali non si possono nè tingere nè produrre filati. "La nostra è una collezione coraggiosa, il cliente ca emozionato come il mercato ha bisogno di emozioni dalla moda -  spiega Alessandro Bastagli, presidente e Ceo di Lineapiù Italia - perchè l'andamento dei prezzi è pazzesco. Il gas rispetto all'anno scorso è salito di quattro volte nei primi 5 mesi dell'anno, tre volte tanto per l'energia, le materie prime poi non ne parliamo: alcune hanno fatto il +100%, con una media altissima sul 50% di aumento generale per la lana, il cammello, il mohair, il cashmere. Il più caro e raro è il mohair super kid ma anche l'alpaca non scherza!".

Gli affari fortunatamente per Lineapiù Italia vanno bene e i grandi brand del lusso come Chanel restano fedeli a questa alta qualità italiana. Va forte la collezione Endless di cashmere rigenerato che però ha costi di produzione elevati, l'America ricomincia con gli ordini forti, la Cina e il Giappone purtroppo non ci sono a Pitti Filati. "Penso che stiamo ritornando ai nostri migliori anni prima del Covid _ conferma Alessandro Bastagli _ e arriiveremo a fine anno a chiudere con un fatturato di 42 milioni di euro con un milione di chili di filo". Tra i best seller il filati pelliccia Cincilla, il classico Giselle ma con l'80% di seta, il Lumiere con fibre metallizzate per l'alta moda. 

Da Sesia ecco già il filo Mammut, da Monticolor  trionfano gli effetti caldi nel più puro dei cotoni. "Vanno i colori pieni e vivi, anche in contrasto _ spiega il creativo Matteo Lanza _ e il cotone d'inverno si evolve col cotone organico effetto pelliccia". Molte le certificazioni di materia e sociali di Monticolor come spiega il proprietario Alberto Corti: "Ci teniamo moltissimo e curiamo la sostenibilità dei nostri fili in particolare del poliestere riciclato. Tornano anche nel cotone filati pregiati e durevoli. Prevediamo di chiudere il 2022 a 30 milioni di fatturato ed è necessario un riassetto del mercato delle materie prime", conclude Corti. Molto bella la pezza e la mischia di mohair del Sud Africa di Filpucci e di Ilaria. Da Cariaggi che è un gigante di produzione e di qualità si parla di responsabilità, animal welfare, salvaguardia delle future generazioni. 

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