Firenze, 2 settembre 2023 - Folta, disegnata, accennata, di tre giorni o di tre settimane, la barba vive una grande rinascita in Europa ma a ben guardare è una caratteristica fisica che unisce tutti i popoli del mondo. Da secoli e secoli simbolo, in molte civiltà, di grande importanza sociale, ancora oggi la barba è portata con orgoglio da molti uomini. Il primo sabato di settembre si festeggia la Giornata Mondiale della barba. Del resto anche i Vichinghi danesi dedicavano un giorno o anche più di uno all’anno alla glorificazione delle loro barbe, simbolo di estrema importanza e virilità. Come scriveva Umberto Eco, la barba è una maschera. È stata indice di saggezza nell’antichità, tanto da ispirare il proverbio romano “vedo il mantello e la barba, ma non il filosofo”.
Ma la barba è soprattutto trasformista: è stata oligarchica prima e Sessantottina poi, hippy e infine hipster, cavalcando le note della storia e ritrovando sempre la sua personalità, il suo modo di essere espressa. Nella storia la barba ha avuto significati diversi ma ha sempre indicato potere e autorevolezza. Lo stesso Shakespeare fa dire a un suo personaggio: “Chi ha la barba è più che un giovane e chi non ha la barba è meno che un uomo”. Ma per avere un’ottima barba non basta farla crescere, bisogna saperla tenere. Ciò che è importante è creare la giusta sagoma seguendo la propria crescita ed il tipo di barba di ciascuno.
Anche il mantenimento è molto facile, si può lasciar crescere per circa tre settimane e poi ripetere il procedimento. Come fare? “L’ideale – sostengono gli esperti - sarebbe farsi crescere la barba per un po’ (almeno un mese circa) e tenerla curata sfumando basette/guance, baffi e collo utilizzando la testina da 9mm fino ad arrivare a 11mm in prossimità del mento. Per “pulire” i baffi utilizzare la stessa testina così da mantenere omogeneo e ordinato il tutto.”
La barba dei tre giorni non è da tempo prova di pigrizia, ma scelta dignitosa, anzi la scelta migliore per chi vuole sentirsi in ordine ma con un look apparentemente casual. Come fare? “Basta creare la giusta sagoma seguendo la crescita della barba. Mentre per mantenerla basta regolarla appena prima che sia troppo lunga (circa 3/5 mm). Bisogna prima pulire bene le guance e modellare con il pettine fisso il baffo e la sagoma della barba. Anche le basette devono essere tenute in ordine e non troppo lunghe.”
Il baffo, semplice da realizzare ma capace di fare la differenza, è un evergreen che non va mai fuori moda, con cui sbizzarrirsi dato che è adatto a qualsiasi tipo di volto. Come fare? Gli esperti consigliano “di lasciar crescere la barba per almeno un mese. Poi procedere con il device e pulire con cura guance e mento. Bisogna poi effettuare una lieve regolazione dei baffi con la testina da 9 a 11 mm per pulire i bordi, senza però eccedere per riuscire a mantenere un look naturale. Utile anche l’uso di una cera per mantenerli in ordine, soprattutto per chi li ha crespi”. Nasce oggi Giovanni Verga nato il 2 settembre del 1840 a Catania. Sommo scrittore siciliano, maggior esponente del Verismo. Ha scritto: “Alla casa del povero ognuno ha ragione.” Maurizio Costanzo