Maurizio Costanzo
Firenze

12 marzo 1863, nasce Gabriele D’Annunzio. Il poeta del sublime

Esteta raffinato dagli amori tempestosi, si interessò al francescanesimo e riscrisse tre parabole

Gabriele D'Annunzio (foto Ansa)

Firenze, 12 marzo 2023 – Il 12 marzo del 1863 nasceva a Pescara Gabriele D’Annunzio. Massimo esponente del decadentismo italiano, alunno del collegio Cicognini di Prato, si trasferì a Roma nel 1881, conquistando il bel mondo dei salotti e delle lettere. Diedero eccezionale risalto alla sua personalità la facilità di assimilazione delle più varie esperienze letterarie, l’estetismo raffinato, gli amori tempestosi (celebre la relazione con Eleonora Duse), la vita principesca nella villa della Capponcina presso Settignano. Stabilitosi in Francia nel 1910, visse soprattutto ad Arcachon, dove scrisse il dramma ‘Le martyre de Saint Sebastien’ per la musica di Debussy. Dal 1915 condusse un’intensa propaganda interventista: si arruolò volontario e organizzò la beffa di Buccari, il volo su Vienna, la marcia di Ronchi e l’occupazione di Fiume. Dal 1920 visse ritirato in una villa sul Garda da lui chiamata il Vittoriale; nel 1924 fu creato principe di Montenevoso, e dal dicembre 1937 fu, per pochi mesi, presidente dell’Accademia d’Italia. Gran parte della sua vasta produzione è segnata dal mito del 'superuomo' e dalla sensualità immaginifica del linguaggio. Il poeta vate è stato uno dei personaggi più discussi del secolo scorso. Nell'Italia di inizio '900, delusa dai sogni risorgimentali, D'Annunzio apparve come una figura in grado di indicare la strada della modernità. All’epoca la mitopoiesi dell'uomo impavido e dominatore della natura infiammava gli animi e d'Annunzio in quei sommovimenti ci navigò. Oggi storici, letterati e studiosi, passano al setaccio l'uomo. Se a scuola D’Annunzo è l'uomo con due costole in meno, per gli altri il trasvolatore su Vienna, l'uomo della beffa di Buccari, l’uomo che avventatamente guidò l'Italia in guerra, e antesignano del fascismo, in realtà il poeta è stato soprattutto uno sperimentatore in tutte le tipologie di scrittura. Dal diario intimo - pratica comune del '900 - all'articolo di terza pagina, al romanzo senza storia cronologica. Nonostante fosse solito circondarsi di lussi e bellezza, era molto interessato dal francescanesimo. Aveva studiato la Bibbia, i vangeli apocrifi e copti. Non la religione in genere attrasse d'Annunzio, che fu sempre ateo, ma il tema cristologico. A lungo progettò di scrivere una vita di Gesù ma non la realizzò mai. Anche un altro fatto è poco noto: le sue opere sono state nell'indice dei libri proibiti fino al 1966. Riscrisse tre parabole: quella delle vergini fatue e prudenti, quella dell'uomo ricco e del povero Lazzaro, e quella del figliuol prodigo. In tutte rivoltò la morale evangelica: per lui non si doveva soffrire per essere poi premiati dopo la morte, ma godere della vita. Nasce oggi Gianni Agnelli nato il 12 marzo del 1921 a Torino. Ha incarnato per più di mezzo secolo l'immagine dell'industria italiana, e dalla plancia di comando della Fiat, è stato anche il principale ambasciatore del made in Italy. Ha detto: “Gli uomini si dividono in due categorie: gli uomini che parlano “di” donne e gli uomini che parlano “con” le donne. Io di donne preferisco non parlare”.