ERIKA PONTINI e EMANUELE BALDI
Firenze

Firenze e la dem ribelle: "Io, Davide contro Golia. Addio Pd, corro sola. Anche Schlein fu outsider"

L’ex assessora Del Re ha fondato un suo gruppo: una scelta sofferta. "Dialogo con Italia Viva. Schmidt a destra? Il rischio è che attragga i moderati"

Cecilia Del Re, 41 anni

Cecilia Del Re, 41 anni

Firenze, 29 dicembre 2023 – "Quello fiorentino si è rivelato un Pd chiuso, autoreferenziale che si sente invincibile...".

Un po’ come la Juve, verrebbe da dire a lei tifosa viola.

(Ride ndr): "Sì, e per questo ha perso il contatto con la città ossessionato più dalla continuità della attuale classe dirigente che da un dibattito pubblico. Si è chiuso in se stesso per paura di perdere e non si è messo in discussione facendo calare le scelte dall’alto".

Cecilia Del Re è la dissidente dem, ex assessora della giunta Nardella che si è ammutinata dal partitone rosso per fondare "Firenze Democratica", una lista civica in corsa per le amministrative 2024, provocando uno strappo in seno al Pd che in pochi ricordano così doloroso, e portandosi dietro tre consiglieri comunali.

Ha lasciato il Pd, perché?

"È stata una scelta sofferta perché io nel Pd ci sono cresciuta, ma non mi riconoscevo più nella gestione cittadina del partito. Abbiamo provato in tutti modi a dialogare, ma siamo stati ignorati per mesi...".

Per il no alle primarie?

"Anche...".

E per che cosa?

"Al dialogo e al confronto su soluzioni terze si è preferito anteporre una soluzione predefinita con prove di forza continue".

La candidatura di Funaro?

"Il no alle primarie viene dalla paura e così hanno tradito un principio fondante del Partito democratico: dialogo piuttosto che imposizione".

Proprio Funaro le ha mandato un messaggio: ’Ripensaci’.

"Tardivo e di circostanza".

Lei era già stata cacciata dalla giunta a marzo scorso però...

"Solo per aver espresso un’opinione personale, ma fu un pretesto per togliermi dalla corsa per Palazzo Vecchio".

Quindi il Pd non è più casa sua?

"Vogliamo ancora credere ai principi fondanti del Pd nazionale e sono sicura che Elly Schlein potrà capire questa scelta".

Perché è stata eletta alla segreteria con le primarie?

"Non solo. Anche lei quando non si è riconosciuta nel partito è uscita e poi ha raggiunto un ottimo risultato".

Dicono che suo padre sia il suo primo supporter…

"Mio padre è avvocato e sognava facessi il magistrato. Ma sul suo ruolo è stata fatta una narrazione sbagliata".

Si spieghi meglio...

"Siccome non ho un padrino politico secondo molti deve esserci per forza un uomo dietro di me e invece non solo sono una donna libera, ma se c’è stata una persona che dopo la cacciata mi ha detto ‘Vai avanti, non mollare’ è stata mia mamma".

La politica è anche questo.

"Michela Murgia è il mio faro: ’Si fa politica con la propria vita’.

Cacciata dalla giunta, poi ignorata dice. Sarà che si sente un’underdog come la Meloni?

"È un pò come Davide contro Golia, ma è una battaglia che vale la pena fare per Firenze e non contro nessuno. Perché è bene risvegliare energie sonnolente e provare a battere anche l’astensionismo. Aiuta tutto il centrosinistra".

Non teme che invece possa avvantaggiare le destre?

"Al contrario. Io penso che oggi ci siano persone che non si riconoscono nel progetto del Pd, persone che, in assenza di un’alternativa che possiamo offire fuori dalle dinamiche di Palazzo coinvolgendo energie nuove a giugno potrebbero non andare neanche a votare".

E Renzi?

"Con Stefania Saccardi (la candidata di Iv, ndr) c’è un dialogo aperto anche se non ci siamo sentite spessissimo ultimamente".

Ha sciolto la riserva sulle primarie chieste proprio da Saccardi?

"Siamo aperti al confronto con tutte le forze civiche e politiche del centrosinistra".

È un sì o un no?

"Ora è il momento del dialogo con tutti, poi decideremo".

Lei di Eike Schmidt, potenziale candidato del centrodestra, che cosa pensa?

"Siamo in attesa di capire se sarà della partita o meno. Ancora non c’è una certezza. Ma può essere un candidato in grado di attrarre voti anche da una parte più moderata del centrosinistra. Su questo c’è da stare attenti".

Vede il rischio di una coalizzazione anti Pd?

"Questo rischio lo vediamo tutti. Bene non rinforzare chi darà voti a Schmidt o chi per lui".

Con i consiglieri che l’hanno seguita, farete mancare la maggioranza in consiglio?

"Il comportamento sarà corretto in Comune così come nei cinque Quartieri. E sarà di appoggio alla maggioranza e al programma di mandato per cui sono stati eletti. Poi si vedranno le singole delibere, di volta in volta…".

Se dovesse dire un tema fondamentale per Firenze?

"La questione casa. Questa non è più una città accessibile a tutti per i prezzi degli immobili e degli affitti ormai inavvicinabili per molte famiglie. E poi serve ripensare la città in chiave metropolitana, in connessione con il suo hinterland nelle infrastrutture e nei trasporti. Non possiamo più permetterci di essere Firenze-centrici".

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