Via Palazzuolo: i residenti-investigatori smascherano i pusher

Il dossier è stato consegnato ai carabinieri. Un'abitante denuncia: "Mi hanno detto: sei vecchia, non sei nemmeno da stuprare"

Il dossier

Il dossier

Firenze, 21 aprile 2018 - C'è il nuovo arrivo, maglia rossa, cappellino in testa. E’ il capo della banda. E c’è il ‘pelato’ – così è stato battezzato – che dalla mattina alla sera fa la vedetta. Ma c’è anche il tizio col pizzetto, lui raccoglie le ‘ordinazioni’ per cellulare e il boss brizzolato che comanda a suon di sputi e bottigliate. Sono stati immortalati a uno a uno da residenti e commercianti di via Palazzuolo che hanno consegnato ieri la banda nelle mani dei carabinieri. Nel dossier anche le immagini delle varie fasi di scambio: dal contatto telefonico col cliente che non viene più agguantato per strada, ma tramite cellulare allo scambio. Fino ai nascondigli utilizzati dai pusher: motorini, vasi, davanzali. Un lavoro di appostamenti che ha permesso ad abitanti e imprenditori di incastrare la gang. «Abbiamo consegnato il materiale ai carabinieri proprio ieri» spiega Andrea Boccacelli, uno dei portavoce del comitato Palomar. «Da due mesi – prosegue – gli spacciatori sono aumentati». Un esercito che arruola giorno dopo giorno nuove leve: pusher, piccoli criminali, balordi.

«L’altro giorno – racconta una delle componenti del comitato – volevo tornare a casa quando ho trovato i gradini del mio portone occupati dalla solita banda di stranieri. Gli ho chiesto di spostarsi e togliere quello che avevano lasciato, per tutta risposta hanno cominciato a insultarmi poi mi hanno detto ‘Levati di qui, sei vecchia e non sei nemmeno da stuprare’. Questo è il pizzo che tutte le sere devo pagare per rientrare a casa». La riqualifica di via Palazzuolo è una barzelletta, a cui più nessuno crede. Ma nonostante tutto, chi ama il quartiere, non vuole smettere di sperare e sognare in un’altra via Palazzuolo. Per questo il comitato Palomar non vuole darsi per vinto e continua a metterci la faccia, dietro ogni denuncia e segnalazione, ormai all’ordine del giorno. Questa che riportiamo di seguito è la cronaca dei residenti di un pomeriggio qualunque, un pomeriggio di ordinario degrado. Sono le 17 di giovedì, «nella lavanderia i panni sporchi non mancano mai – scrivono –. Arriva l’ambulanza, gli operatori entrano nel locale. Restano pochi minuti e se ne vanno.

Dopo poco escono due ragazze impauritissime che scappano sul marciapiede opposto. A seguire caracolla fuori la causa di tanto spavento: un tossico. Buon pomeriggio, in attesa del crepuscolo quando entreranno in scena spacciatori vecchi e nuovi. Tra i nuovi un ‘brizzolato a zero’ che gira sempre con qualche guardaspalle e che ieri ha cercato di attaccare briga con un gigantesco nero, accusandolo di averlo “guardato”. Ora il ragazzo era sull’ 1.90 e se ne è andato tranquillo ma noi normodotati dovremo d’ora in poi girare con gli occhi bassi? A quando il pizzo per attraversare la strada?».

 

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