REDAZIONE FIRENZE

"Vetrina elegante, non parcheggio"

Tra le priorità una nuova immagine e destinazione d’uso di piazza Buondelmonti e alleanze per gli eventi

Perché ha deciso di candidarsi?

"Per amore di Impruneta, con un pizzico di follia legata a molto pragmatismo. Mi ha convinto il trovarmi nella giusta collocazione politica con la giusta squadra: abbiamo le condizioni per realizzare i progetti proposti e che da sempre porto dentro me".

Quali novità porterebbe la sua elezione?

"La fine di un paese autoreferenziale per diventare luogo aperto, che conta, che si fa valere. Gli ultimi anni di esperienza come presidente dell’Ente Festa dell’Uva mi hanno permesso di esportarne l’immagine all’esterno mediante una promozione e la diretta tv, realizzare un museo che la rendesse immortale. Si può fare lo stesso per Impruneta: andare oltre i nostri confini".

Qual è la priorità assoluta?

"Togliere Impruneta dal suo stato di tossicodipendenza autarchica: pur essendo attaccati al Chianti e a Firenze, siamo isolati. Voglio portarla ad "esistere" riallacciando i rapporti, creando progetti col Chianti e l’area fiorentina e oltre. Toglierci da questo isolamento antistorico è la condizione sine qua non per ripartire sul serio. È l’ultima fermata: dopo, rischiamo di rimanere un paese autoreferenziale con rischio dell’esistenza del Comune stesso. Quando le entrate servono solo a mantenere la macchina amministrativa, siamo al capolinea".

Scuole: quali progetti?

"Il progetto scuole è franato. Dobbiamo sistemare definitivamente via Roma, fare manutenzione ordinaria e straordinaria su tutti i plessi. Continuare a immaginare qualcosa di nuovo, ma rimodellandolo in base all’andamento dello sviluppo demografico del paese".

Turismo: come sostenerlo?

"Negli anni ‘90 avevamo creato un calendario di iniziative continuo, senza sovrapposizioni, con una programmazione non autoreferenziale, ma promossa all’esterno tutti insieme. Non accade più. Si dice "Visit Impruneta", ma poi il turista che trova? Una piazza Buondelmonti che sembra un campionario di auto per il parcheggio selvaggio, la chiesa e i musei chiusi, i loggiati e l’ufficio informazioni non sempre accessibili. Abbiamo un palcoscenico ideale che non sfruttiamo. Sperimenteremo la pedonalizzazione della piazza, durante la quale tutto deve restare aperto. I loggiati diventino valorizzazione delle nostre peculiarità e il punto informazioni reindirizzi sui nostri prodotti e le nostre attività ricettive. Vogliamo valorizzare percorsi enogastronomici (Peposo e Dolce e Forte) e percorsi di visita legati al culto della Madonna in accordo con la Curia".

Tradizioni: come valorizzarle?

"Con una promozione organica e che vada oltre i nostri confini, con il lavoro collettivo di tutti gli attori di Impruneta, con un’attenzione a 360 gradi per chi ci viene a trovare, affinché non solo si trovi bene, ma voglia tornare. Interessante "Tavarnuzze al castello": potrebbe essere più legata alla storia dei Buondelmonti, famiglia che ha avuto un’influenza non indifferente nel nostro territorio".

Sviluppo economico, quali priorità?

"Bisogna ricercare fondi a qualsiasi livello e aprirsi a investitori: creeremo uno staff qualificato per la ricerca di risorse e la partecipazione ai bandi extra comunali. Abbiamo una serie di aree dismesse produttive: oltre a riqualificarle e portare lavoro, potrebbero portare anche soldi al Comune. Nuova vita per l’ex stazione di Tavarnuzze: deve tornare alla gente o come spazio associativo oppure come un ufficio di servizio (vedi Urp). La Pagoda della Barazzina può essere un luogo dedicato all’associazionismo".

Perché votare per la sua lista?

"Perché ci presentiamo in maniera chiara e con i nostri vessilli: non ci siamo nascosti dietro una lista civica, per quanto ci siano molte componenti civiche e molti indipendenti. Abbiamo palesato la nostra appartenenza, siamo concreti e pensiamo ad Impruneta come uno spazio aperto".

Manuela Plastina23 - continua(Sabato 6 abbiamo pubblicato l’intervista a Matteo Aramini, martedì 9 pubblicheremo quella a Matteo Zoppini)