"Un’età ancora tutta da inventare" La casa è il diritto che va garantito

L’età più lunga, la terza età, la vecchiaia… Possiamo girarci intorno, stabilire quando inizia davvero, ma, osserva monsignor Vincenzo Paglia, è "un’età da inventare". Presentando il suo ultimo libro a Firenze, in un bel confronto a più voci moderato dalla direttrice de La Nazione, Agnese Pini, e promosso da Spi Cgil con il presidente della Regione, Eugenio Giani, Alessio Gramolati e Ferruccio De Bortoli, monsignor Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita e gran cancelliere del Pontificio istituto Giovanni Paolo II, ha toccato i nodi di questo tempo della vita in cui può manifestarsi come una benedizione quella che in un altro volume ha chiamato “La forza della fragilità“.

Gli anziani sono lo specchio in cui imparare a riconoscersi. È un dato umano e biologico e anche di speranza, che riguarda tutti, per amare gli anni che si possono vivere. Il lavoro condotto da Paglia e dalla commissione governativa da lui guidata ha prodotto proposte molto concrete per garantire i diritti anche agli anziani, che non sono affatto scontati: quello alla casa, ad esempio, e agli strumenti da mettere in campo per poterci restare. Oggi si viene discriminati anche per età (vedi alla voce ‘lavoro’): forse si dovrebbe intervenire anche a livello costituzionale per specificare questo tipo di discriminazione. Dunque diritto alla casa per gli anziani e doveri sociali per garantirlo, da far valere dopo questi anni di pandemia in cui molti di loro sono scomparsi in solitudine negli istituti e non solo.

Michele Brancale

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro