TERESA SCARCELLA
Cronaca

Uffizi, da lunedì giù la gru. Autotreni in notturna. Smontaggio delicato

Domenica a mezzanotte l’arrivo nel piazzale di un mezzo da 200 tonnellate. Dall’alba il via allo smantellamento del grande braccio, è la fase più difficile.

Domenica a mezzanotte l’arrivo nel piazzale di un mezzo da 200 tonnellate. Dall’alba il via allo smantellamento del grande braccio, è la fase più difficile.

Domenica a mezzanotte l’arrivo nel piazzale di un mezzo da 200 tonnellate. Dall’alba il via allo smantellamento del grande braccio, è la fase più difficile.

FIRENZEIl momento più complicato sarà lunedì mattina, dalle 7 in poi, quando la gru inizierà a smontare la gru degli Uffizi, partendo dalla struttura orizzontale. Un mezzo di 200 tonnellate che opererà a sessanta metri di altezza. È lì che da vent’anni staziona l’enorme giraffa di ferro. Ed è da lì che pian piano verrà tirata giù e le Gallerie degli Uffizi torneranno a mostrarsi in tutto il loro splendore. Tre giorni. Questi i tempi previsti per lo smontaggio, promesso e già annunciato su queste colonne dal direttore Simone Verde, che partirà lunedì all’alba. Tre giorni effettivi, se non si considerano gli ultimi passaggi per liberare l’area dalla segnaletica del cantiere. Un’impresa delicata considerata la mole della giraffa ferrosa e dei mezzi che verranno utilizzati per buttarla giù, a maggior ragione se a circondarli c’è un museo dall’immenso valore artistico e culturale.

Ma vediamo qual è il cronoprogramma. Allo scoccare della mezzanotte tra domenica e lunedì, all’interno del piazzale degli Uffizi verrà piazzata una gru semovente. In parole povere si tratta di un camion con un braccio più lungo di quello che oggi guarda dall’alto verso il basso la città. Una decina per ogni turno gli operai impiegati sul campo. Lo smontaggio vero e proprio inizierà la mattina di lunedì, dalle 7 in poi, fino al tardo pomeriggio: la grande giraffa di ferro verrà portata a terra e fatta letteralmente a pezzi. È il momento più delicato di tutta l’operazione, ovvero il disassemblaggio del braccio orizzontale. In termini di impatto visivo, ma non solo. La sua altezza vertiginosa richiede inevitabilmente accortezza nelle manovre. È da maneggiare con cura. Ecco perché, per la buona riuscita dei lavori e il rispetto delle tempistiche, gioca per forza di cose un ruolo fondamentale il meteo. Imprevedibile, ma fondamentale averlo dalla propria parte. Non tanto la pioggia, quanto il vento potrebbe essere un serio problema a quelle altitudini, nonché un valido motivo per un’eventuale dilatazione dei tempi.

In ogni caso, una volta tirato giù il braccio, si passerà alla parte in verticale, il tronco della gru per intendersi. Per poi proseguire con lo smantellamento dell’intera struttura, che sarà eseguito all’interno dello stesso piazzale. Le varie componenti saranno poi portate via di notte, con la città dormiente e vuota, a bordo di camion lunghi dieci metri. Pezzo dopo pezzo, fino a quando non ne rimarrà più nessuna traccia. Il tutto, o comunque il grosso dei lavori, dovrebbe concludersi mercoledì sera, facendo scongiuri sul meteo. Un momento che le Gallerie degli Uffizi, ma la città tutta, attende con ansia da molto tempo e che verrà simbolicamente celebrato. Il 21 giugno, infatti, sulla terrazza del museo, sopra la loggia dei Lanzi, l’evento con il ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Tutti con gli occhi puntati sullo skyline. Dopodiché il completamento dei lavori verrà effettuato con un montacarichi. Decisamente più light.

Teresa Scarcella