"Amianto nei tubi Publiacqua"

L'allarme di Perunaltracittà: "Rischi per la salute". La replica: "Non ci sono prove. E per sostituirli ci vogliono 200 milioni". Scandicci, Pistoia e Sesto Fiorentino i comuni con la percentuale maggiore di tubature in eternit

Tubi in amianto alle Cure

Tubi in amianto alle Cure

Firenze, 22 ottobre 2014 - "Nei comuni toscani serviti da Publiacqua circa 225 km di tubature sono in eternit o cemento-amianto". La denuncia arriva dal laboratorio politico Perunaltracittà che nella rivista online La città invisibile pubblica un report con tanto di mappatura degli impianti. La percentuale maggiore di eternit si troverebbe nei comuni (nell'ordine) di Scandicci, Pistoia e Sesto Fiorentino. Sotto accusa l'efficienza della società di gestione idrica: "Publiacqua, che fa pagare una delle bollette più care d'Italia, ha le reti peggiori della Toscana - scrive Perunaltracittà - e perde il 51% dell’acqua che immette in rete". 

Ma non è solo una questione di ottimizzazione e risparmio. Esiste anche un rischio per la salute: "Gli interventi di manutenzione sugli  impianti - continua Perunaltracittà - sono inadeguati ad affrontare e risolvere il problema delle condotte in amianto".  "Le condotte in amianto  - scrive sulla Città invisibile la docente e attivista Ginevra Lombardi - con l’usura tendono a rilasciare fibre che contaminano l’acqua, esponendo il nostro organismo al rischio di contatto".  Non esiste una normativa in materia, si specifica. "Non vengono svolte analisi periodiche per rilevare la presenza di amianto nell’acqua potabile. Tuttavia l’allarme sul rischio per la salute associato all’amianto ingerito si è progressivamente palesato nel dibattito pubblico anche a seguito di recenti ricerche scientifiche". 

Perunaltracittà correda il tutto con il parere di un medico, esperto di medicina e ambiente Gian Luca Garetti. "Le acque che scorrono nelle tubature di cemento amianto (C-A) possono cedere fibre di amianto in vari modi: sia per “l’aggressività delle acque” condottate che possono erodere le tubazioni e liberare le fibre, sia per opere di manutenzione della rete, sia per rotture dei tubi. Se nelle tubature degli acquedotti c’è l’amianto a contaminare l’acqua potabile, le fibre possono essere ingerite, oppure anche inalate, in quanto si può determinare evaporazione dell’acqua e quindi aerodispersione delle fibre. Le fibre di questo minerale killer sono uno dei più potenti agenti cancerogeni noti in medicina. La contaminazione può avvenire sia per via inalatoria che per ingestione". 

 

LA REPLICA DI PUBLIACQUA - "Per l’amianto-cemento l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nelle sue “Guidelines for Drinking Water” - scrive Publiacqua - ha confermato di non ravvisare la necessità di stabilire valori guida di riferimento per le acque destinate al consumo umano, in quanto non esiste consistente evidenza che le eventuali fibre ingerite siano dannose per la salute". 

L'azienda precisa che le tubature in cemento amianto risalgono agli anni 50-70 e fa sapere di "non aver mai utilizzato questo materiale e procedere alla sua sostituzione con tubazioni in ghisa ogni qual volta le preesistenti tubazioni in amianto-cemento non risultano più efficienti". La sostituzione massiva delle tubature "circa 223 Km sui circa 9.800 Km di rete acquedottistica, comporterebbe un impegno di circa 200 milioni di euro". 

Per quanto riguarda le perdite, si eviedenzia come" la media delle perdite sul territorio di Publiacqua si aggiri intorno al 30%". Publiacqua sta lavorando per la distrettualizzazione. "Un intervento strutturale su tutte le reti dei 46 comuni" che consentirà "pressioni ottimali per ogni distretto (...) con conseguente diminuzione delle rotture, ed una maggiore rapidità di intervento su quelle che comunque si potranno verificare, anche se occulte". 

 

VANNONI: "ELIMINEREMO TUTTI I TUBI IN AMIANTO" - A Pistoia la questione amianto era già emersa con le denunce del forum per l'acqua. "Nei prossimi anni elimineremo tutte le tubature in amianto della provincia", aveva replicato il presidente di Publiacqua Filippo Vannoni, ricordando il costante monitoraggio su potenziali contaminazioni. "E’ un problema vecchio – aveva spiegato – che crea problemi anche a noi. Quando si rompono occorre chiamare una ditta specializzata. Ogni volta che accade comunque procediamo con la rimozione. Serviranno anni per eliminarle completamente, ma l’obiettivo è questo". 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro