
Alcuni studenti che hanno fatto il test di Medicina a Firenze
Firenze, 18 luglio 2023 – Il test di medicina, la prova delle prove. In migliaia stamani hanno tentato l’esame d’ammissione. Speranza, determinazione e ansia. Le sensazioni dei ragazzi dopo il test non lasciano dubbi: stanno vivendo uno dei momenti più importanti delle loro vite.
Vogliono fare i chirurghi, i cardiologi, gli psichiatri; e oggi possono posare il primo mattoncino del loro grande edificio chiamato «carriera«.
Le strade sono ancora lunghe, ma l’esame è il primo grande scalino da superare per entrare nell’olimpo, o meglio in università. Alla sede di viale Morgagni, verso le 9.30 iniziano a uscire i primi studenti. Le espressioni sono sollevate, «E questa l’è andata» dicono gli occhi. Mentre i ragazzi del turno successivo s’immergono negli appunti. Un ripasso veloce, un bel respiro. Essere ammessi può cambiare le loro vite. E lo sanno.
Fuori dall’aula c’è anche qualche genitore di supporto. Chimica, biologia, logica, sono solo alcune delle materie del test, aperto per quest’anno anche agli studenti di quarta superiore. Che potranno così prendere dimestichezza con la prova, in vista del prossimo anno.
Tra i candidati, c’è chi ha investito molto sulla preparazione. Come Matilde Viti, studentessa di psicologia, che per preparare la prova si è affidata al pre-corso di test buster : «Non era difficilissimo, il corso di allenamento mi è stato molto utile — dice — Ho fatto prima delle lezioni di teoria e poi delle sessioni di pratica ad aprile, e altre in questi giorni. Fisica e matematica sono state le materie più toste. Mentre biologia era praticabile. Fare quiz e simulazioni mi ha aiutato davvero, ma anche non entrare nel panico è tutto. Ci spero dai».
Ma anche arrivare da una scuola scientifica, può fare la differenza. Lo sa bene Arianna Salvini, studentessa del classico, che non aveva mai trattato le materie del test: «La parte di chimica e di biologia è stata più dura per me — spiega — Facendo il classico ho meno dimestichezza. La parte di comprensione del testo credo che sia andata bene. Non c’è dubbio che Il test si affronta più facilmente venendo dallo scientifico.» conclude.
Dicevamo degli studenti di quarta, tra questi c’è anche l’aretino Francesco Menchetti, arrivato per capire che aria tiri al test: «Direi che è andato bene — dice — Ancora non sono in quinta, quindi la mia preparazione non era eccellente. Mi concentrerò sull’anno prossimo. Studiare allo scientifico mi permette comunque di avere confidenza con certi argomenti».
Quest’anno c’era la possibilità di partecipare a due test, uno ad aprile e uno in questi giorni. Per l’ammissione verrà scelto il risultato migliore tra le due prove. Tra quelli che hanno partecipato a entrambi c’è Elisa Menichetti, studentessa universitaria di Ctf (chimica e tecnologie farmaceutiche): «La medicina è una grande passione — spiega — Rispetto ad aprile è andato peggio. Le domande erano abbordabili. L’ho ritentato per vedere se superavo il punteggio precedente. Puntavo molto sulla chimica. Nel caso in cui non entrassi, proseguirei con il mio indirizzo».
Ma tra i candidati c’è anche chi ha le idee molto chiare, come Leonardo Paolini 20 anni, studente di biologia, che al test di aprile ha preso 99 percentili. «Il sogno è entrare a chirurgia — dice — Ho studiato tutto l’anno per essere ammesso, ma il test era un po' più difficile rispetto ad aprile. Mi sentivo comunque preparato». O come Giuseppe Izzo, che ha incontrato qualche difficoltà logistica durante il test: «Voglio diventare un cardio chirurgo— spiega — Purtroppo mentre facevo l’esame si è spento il pc. Ho perso parecchio tempo a causa del guasto. Speriamo bene».
Tra gli studenti di quarta c’è anche Kevin Bellia: « La medicina è una passione personale. Era la prima volta che lo provavo —aggiunge — Era abbastanza tosto. Riproverò sicuramente l’anno prossimo. Era per farmi un’idea». Insomma per tanti ragazzi si è svolta una di quelle prove che può cambiare la vita. Anche solo entrare, data la bassissima percentuale di ammessi, è un grande traguardo. Oltre che una dimostrazione di essere della «pasta giusta» per affrontare un mestiere, che ha come obiettivo quello di salvare delle vite.