
Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)
Firenze, 29 maggio 2018 - Calcio alla testa a un ragazzo: per questo grave episodio un uomo è stato condannato a Firenze con il rito abbreviato a tre anni e 6 mesi.
L'uomo - Antonino Stramera, originario del Palermitano ma residente a San Gimignano (Siena) - dette un calcio a un ragazzo iracheno di 20 anni. L'aggredito subì lesioni gravissime all'encefalo e fratture a zigomi e mascella tanto da andare in coma. I fatti risalgono al 26 luglio 2017. Secondo la ricostruzione processuale Stramera ed altri, dopo essersi incontrati presso un ristorante in via Verdi e aver girato in alcuni locali notturni cittadini, bevendo abbondantemente e facendo probabilmente anche uso di stupefacenti, avevano avuto un'accesa discussione in via Fiesolana verso le 5.
Motivo, la mancata restituzione di 20 euro da parte dello straniero, soldi dati per l'acquisto di 'fumo', droga. Nella colluttazione ebbero la peggio un italiano e l'iracheno il quale riportò fratture multiple al cranio e danni all'encefalo per cui fu ricoverato in coma in prognosi riservata e in pericolo di vita. La squadra mobile con accurate indagini individuò lo Stramera che su richiesta del pm Tommaso Coletta fu sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere. Oggi c'è stato il giudizio abbreviato. Il pm Massimo Bonfiglio ha chiesto la condanna a 8 anni. Ma il giudice Bagnai, accogliendo richieste dei difensori Paola Pasquinuzzi e Alessandro Traversi, ha concesso all'imputato, oltre alla diminuzione prevista per il rito abbreviato, tre attenuanti dichiarate prevalenti sulla contestata aggravante dei motivi futili: attenuanti generiche, attenuante del risarcimento del danno e diminuente del vizio parziale di mente poiché al tempo del fatto lo Stramera risultava affetto da un disturbo di tipo persecutorio come rilevato in perizia d'ufficio del professor Rolando Paterniti. La pena è stata così determinata nella misura molto inferiore di anni 3 e mesi 6 di reclusione più la libertà vigilata per un anno.