Tav, "la grande talpa funziona" Ok di Giani ma Comune perplesso

Sopralluogo del presidente della Regione e dell’assessore di Palazzo Vecchio con i tecnici di Ferrovie. Il vicedirettore di Rfi, Vincenzo Macello conferma il cronoprogramma: "Primo treno nel 2028"

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Ancora scintille sulla Tav. Stavolta anche fra Regione e Comune. Perché se Giani dopo il sopralluogo di ieri al cantiere di Campo di Marte é apparso rassicurato, la posizione di Palazzo Vecchio resta invece fortemente critica.

"Dopo la delusione e le incertezze dei giorni scorsi ora ricavo un’impressione molto positiva del cantiere, soprattutto riguardo alla talpa. Ci sono da cambiare i pezzi che sono necessari per adeguarci alle normative di oggi, ma il cuore, il motore è funzionante". Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani parla così e aggiunge: "Ho chiesto il sopralluogo perché volevo vedere lo stato di funzionamento dei materiali che sostanzialmente avevano interrotto la loro attività nel 2016, era allora che la talpa doveva partire e poi per le vicende che ben conosciamo non era andata avanti". Ieri i suoi dubbi si sono ammorbiditi davanti alla messa in funzione della grande talpa. "La fresa funziona – ha verificato il governatore – è tecnologicamente ben impostata". Per quanto riguarda i tempi, riassume il presidente della Regione "a marzo iniziano i lavori della talpa e contemporaneamente va avanti l’appalto per fare la stazione Foster nell’area Belfiore. A questo punto il cronoprogramma è bene impostato e poi ho visto passione e volontà di dare all’Av nel suo tratto più importante d’Italia l’attraversamento di Firenze con sede autonoma con binari che non interferiscono coi pendolari e i regionali, quindi di completare l’opera da qui al 2028. Vigileremo giorno per giorno – avverte in ogni caso Giani– ma la vedo credibile perché quando un’opera arriva a compimento se poi è stata completata con un anno in più o in meno non se lo ricorda più’ nessuno".

Una posizione che il Comune, che al sopralluogo ha partecipato con l’assessore alle infrastrutture Stefano Giorgetti, contesta nettamente: "prendiamo atto che non è cambiato sostanzialmente niente rispetto al quadro delle tempistiche che i vertici di Fs-Rfi hanno presentato alla riunione di due giorni fa. Pertanto rimane la totale insoddisfazione rispetto ai ritardi accumulati nell’esecuzione di questa opera e restano forti preoccupazioni sull’ammaloramento delle strutture già realizzate nel cantiere della stazione Foster. L’amministrazione comunale valuterà nei prossimi giorni quali azioni compiere per tutelare gli interessi della città di Firenze rispetto ai problemi e all’impatto di questo complesso cantiere". Sul fronte comunale il gelo continua.

"Il primo treno in stazione Foster, in base alle tempistiche attuali sulla base dell’appalto, e che potranno poi essere migliorate in sede di realizzazione, prevedono che il primo treno alla stazione potrà fermarsi nel primo semestre 2028". Ripete il vicedirettore generale Infrastruttura di Rete ferroviaria italiana, Vincenzo Macello e sul rispetto dei tempi "stavolta ci sono garanzie robuste".

Pa.Fi.

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