Marco, prigioniero dei tamponi: uno negativo, l'altro positivo. Ma va in quarantena

Due test, uno dell'Asl e uno privato, che danno esiti opposti. Risultato? Marco, che gioca a calcio, non può allanersi, andare a scuola, avere vita sociale

Un operatore sanitario con un tampone

Un operatore sanitario con un tampone

Firenze, 13 settembre 2021 - Una vera e propria lotteria. Dove però si vince o si perde la possibilità di vivere, fare sport, avere vita sociale, addirittura di andare a scuola. Con la differenza che le lotterie si giocano da soli, o in gruppo se consapevoli, qui invece il risultato di uno, a cascata, ricade su tante persone che, a rigor di logica, con quel gioco non c’entrano davvero nulla. Procediamo con ordine. Marco è un giovane calciatore di Firenze. Ha già fatto la prima dose di vaccino ma ancora non ha il green pass. Dovendo, e soprattutto volendo, partecipare ad una cerimonia cui lui teneva molto, il matrimonio della sorella, venerdi 10 si reca dunque in farmacia per sottoporsi al test rapido al fine di ottenere l’agognato ed indispensabile green pass.

Purtroppo al test Marco risulta però positivo. Di conseguenza, come da regolamento e da prassi consolidata, viene attivato il protocollo, e Marco si reca la mattina seguente ad effettuare il test molecolare presso la Asl di San Mauro a Signa, con risultato atteso entro le 48 ore successive. Sapendo bene che i test rapidi spesso danno dei risultati sbagliati quali falsi positivi, dopo essersi sottoposto al test molecolare previsto dal protocollo, Marco decide però di recarsi in una clinica privata ad effettuare un ulteriore test molecolare, ovviamente a sue spese Magicamente, pagando 80 euro, i tempi per avere il risultato del test si accorciano, e la clinica si adopera a fornire il risultato del test entro 6 ore, permettendo così al ragazzo di poter partecipare, almeno in parte, al matrimonio della sorella. Detto fatto. Il risultato del test è negativo, la festa può partire. Tutto bene direte voi? Nemmeno per sogno, perché la mattina seguente arrivava invece la comunicazione da parte della Asl: Marco, la sua famiglia e parte dei partecipanti alla cerimonia, vengono messi in quarantena poiché il test effettuato a San Mauro risulta positivo. Alla richiesta di spiegazioni la Asl specifica che, in questo caso, il test effettuato privatamente non ha valenza, e " vieta" a Marci di sottoporsi ad ulteriori test in quanto una volta attivato il protocollo viene preso in considerazione solo l'ultimo risultato arrivato. “Perché dopo un test positivo ed uno negativo nel giro di 2 ore non permettono a Marco di sottoportisi ad un terzo test molecolare?”, si chiede la famiglia. Già perché? Nel frattempo Marco è in quarantena, la sua famiglia pure, non può allenarsi o giocare a calcio, la sua squadra è sottoposta alla medesima misura ‘di prevenzione’: i vaccinati per una settimana, gli altri per 2 e tampone finale settimane. Il tutto con due tamponi che dicono l’uno l’opposto dell’altro. Alla stessa persona, a poche ore di distanza.  

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