Stragi senza risarcimenti: "Ci difenderemo"

Gli avvocati delle vittime pronti alle azioni legali "Concorderemo le strategie".

Stragi senza risarcimenti: "Ci difenderemo"

Stragi senza risarcimenti: "Ci difenderemo"

È quasi come se fossero stati uccisi un’altra volta, come se la Storia fosse stata cancellata. Sono increduli i familiari delle vittime delle stragi nazifasciste di Pratale e di San Donato in Poggio, dopo che l’Avvocatura dello Stato ha impugnato le sentenze del tribunale di Firenze, e ha negato l’accesso al risarcimento del fondo istituito nel 2022 in forma di ristoro per i danni e le sofferenze patite per i crimini di guerra. Per i legali Iacopo Casetti e Vittoria Hayun che hanno seguito i due casi "sarà nostra premura difenderci concordando la miglior strategia con i nostri assistiti". Contro l’atteggiamento ostile dell’Avvocatura dello Stato, il sindaco David Baroncelli ha attivato un coordinamento di oltre venti comuni, teatro di stragi e deportazioni, che agiranno in forma congiunta. Adesso c’è da ricominciare. Lacrime rigano lentamente il viso e si mescolano all’espressione di sconcerto di Mirella Lotti, figlia di Giuliano e nipote di Carlo Lotti, entrambi strappati alla vita da una raffica di colpi di mitraglia sparati dai nazisti ormai in ritirata nella radura di Pratale all’imbrunire del 23 luglio 1944. Sentimenti di rabbia e indignazione anche dalle parole di Katia e Sergio Poneti, nipoti di Egidio Gimignani che fu torturato e sepolto vivo a San Donato in Poggio.

Andrea Settefonti