Per il risarcimento dei familiari delle vittime nazifasciste della Strage di Pratale, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha avviato il processo di pagamento.
È il contenuto della comunicazione, inviata al Comune di Barberino Tavarnelle, che segna una svolta significativa per i familiari delle vittime delle atrocità nazifasciste, in particolare per Mirella Lotti, testimone diretta di quel tragico evento avvenuto nel luglio del 1944. La lettera del Mef rassicura che i pagamenti saranno effettuati in base all’ordine cronologico delle richieste, fino a esaurimento dei fondi disponibili.
Mirella Lotti, oggi novantenne, ha perso il nonno Carlo e il padre Giuliano in quel massacro, avvenuto mentre le truppe neozelandesi entravano a Tavarnelle per liberare il paese. Il sindaco David Baroncelli ha accolto con favore la notizia: "Questa è una prima conferma dopo un lungo silenzio", ha dichiarato, evidenziando la necessità di accelerare i tempi di erogazione, soprattutto considerando l’età avanzata dei beneficiari. Mirella Lotti ha sottolineato come "il dolore non si cancella, ma questo riconoscimento potrebbe rappresentare un modo per riscattare tanta sofferenza". Gli avvocati di Mirella Lotti, Iacopo Casetti e Vittoria Hayun, hanno espresso preoccupazione per le tempistiche di erogazione, ritenute lunghe. La vicenda aveva assunto connotati politici. E il parlamentare Dario Parrini ha sostenuto che, sebbene questo rappresenti un passo avanti, ci sono ancora molte questioni irrisolte, dalla capienza del fondo alle strategie legali dell’Avvocatura dello Stato. "È fondamentale continuare a lottare per garantire giustizia", ha affermato.
Andrea Settefonti