Stenterello Festival Fra ironia e impegno

Presentato il programma della manifestazione dedicata alla commedia diretta da Muzzi e Nucciotti

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di Giulio Aronica

Ironia e impegno sono da sempre il segreto del successo della nostra commedia all’italiana, che ha regalato al cinema maestri come Monicelli e Germi, Risi e Scola. Lo Stenterello Film Festival, giunto alla quinta edizione, è uno dei pochi festival nazionali dedicati interamente al genere popolare per eccellenza: la rassegna diretta da Andrea Muzzi e Gianmarco Nucciotti prevede quattro appuntamenti dall’8 all’11 settembre all’Anfiteatro della Limonaia di Villa Strozzi e due gustose anteprime, in programma oggi col film "All’alba perderò" di Muzzi e il 3 settembre al Festival di Venezia, dove sarà presentato il cartellone in esclusiva.

"Il Quartiere 4 si conferma un incubatore di arte e cultura - sottolinea l’assessore alla cultura Alessia Bettini - Lo Stenterello Film Festival offre una proposta convincente e di qualità, che affronta temi difficili con leggerezza e garbo".

Sono tre i film finalisti di questa edizione: "Ci vuole un fisico" di Alessandro Tamburini (giovedì 8 settembre), "Benvenuti in casa Esposito" di Gianluca Ansanelli (venerdì 9) e "Con chi viaggi" di Younuts (sabato 10).

La proiezione avverrà alla presenza dei registi ed è preceduta dal percorso "L’apericinema", una serie di approfondimenti legati alla settima arte: tra gli incontri più attesi, l’omaggio al comico fiorentino Giorgio Ariani da parte dei figli e degli artisti con cui ha collaborato, l’excursus sul mestiere dell’attrice di Enrica Guidi, e il talk con Gianluca Guzzo, fondatore di mymovies.it, che parlerà delle prospettive della sala dopo la pandemia e del ruolo delle piattaforme. Nel corso della cerimonia finale verranno consegnati numerosi premi, tra cui quello alla sceneggiatura della Toscana Film Commission, che consentirà al vincitore di presentare il proprio film al Cinema La Compagnia, e un riconoscimento speciale alla carriera, assegnato quest’anno ad Angela Finocchiaro.

"Siamo stati molto rigidi sulla linea editoriale del festival - spiega il direttore artistico Andrea Muzzi - Abbiamo cercato commedie che non facessero solo intrattenimento ed osassero sui temi, perché crediamo che il comico non debba fare solo gag, ma avere una funzione sociale".

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