Campi Bisenzio, sgombero del campo nomadi: resta una discarica a cielo aperto / FOTO

Intervento di vigili e carabinieri per cacciare i Sinti

Abbandonato il campo, restano i rifiuti (Fotocronache Germogli)

Abbandonato il campo, restano i rifiuti (Fotocronache Germogli)

Campi Bisenzio (Firenze), 8 settembre 2018 - L'area di via Einstein a Campi Bisenzio è stata sgomberata. Nel pomeriggio di ieri, la polizia municipale guidata dal comandante Lorenzo Di Vecchio, con il supporto di una pattuglia dei carabinieri, è intervenuta nel parcheggio per allontanare il gruppo di nomadi Sinti che da giorni aveva allestito un campo abusivo, con tanto di barbecue e panni stesi in bella vista, come denunciato sulle pagine de La Nazione.

All’arrivo delle forze dell’ordine, i nomadi hanno mostrato il dito medio e fatto il gesto dell’ombrello. Il gruppo, composto da una ventina di persone, con almeno sei roulotte, ha poi raccolto in scatole di cartone gli oggetti personali, radunato le galline e richiuso sedie e sdraio da campeggio. Smontato l’accampamento abusivo, l’area di sosta è apparsa una grande discarica a cielo aperto, visti i numerosi rifiuti prodotti e lasciati dai nomadi.

«Domani mattina (oggi per chi legge, ndr) farò un sopralluogo insieme ai dirigenti di Alia per decidere come ripulire l’intera area nel minor tempo possibile» assicura Riccardo Nucciotti, assessore alla Sicurezza e Polizia municipale di Campi Bisenzio, presente durante lo sgombero di ieri. «Questo intervento segue altri già realizzati dai vigili in piena collaborazione con i carabinieri che ringrazio pubblicamente – continua Nucciotti – Ogni qualvolta vengono rilevate o segnalate situazioni abusive, le forze dell’ordine agiscono tempestivamente».

Per risolvere il problema alla radice sono allo studio una serie di iniziative a partire dall’introduzione del Daspo urbano, già previsto dal Regolamento di polizia municipale ma che prevede dei passaggi tecnici in corso di attuazione. «Per quanto riguarda il parcheggio di via Einstein – spiega l’assessore – l’area sarà presto interdetta grazie anche alla disponibilità di alcuni imprenditori. È intenzione dell’amministrazione, comunque, installare le sbarre anche in altre aree sensibili, già oggetto di un monitoraggio costante».

 

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