
"È inaccettabile che un ente caritatevole non si interessi al futuro di sette donne, sette lavoratrici. Messe alla porta per un cambio di cooperative". È un fiume in piena Stefano Cecchi, sindacalista dell’Usb, che ieri mattina ha organizzato un presidio in piazza del Duomo, proprio di fronte alla storica sede della Misericordia. La materia del contendere riguarda il futuro di sette donne, sette lavoratrici che hanno perso il proprio impiego. "Sono sette ausiliari, che da anni, si occupano della sanificazione e della pulizia all’interno della residenza per anziani Il Bobolino.
C’è stato un cambio di appalto, vinto da una cooperativa diversa da quella nella quale erano assunte queste sette madri di famiglia. Per loro, così ci è stato detto, non c’è più spazio. E così, dall’oggi al domani, si trovano senza reddito, senza un futuro. Presto non avranno nemmeno più i soldi necessari per pagare le bollette o l’affitto della propria abitazione. Donne che hanno tra i quaranta e i sessanta anni, che lavorano al Bobolino chi da cinque, chi da sette e chi perfino da venti anni. Una Rsa, è bene ricordarlo, di proprietà della Misericordia di Firenze. Io, francamente, non riesco a comprendere come persone da sempre attente alla salute e al benessere altrui si disinteressino in modo pressoché totale del futuro di queste sette donne".
Alla rumorosa manifestazione ha partecipato anche il vice capogruppo a Palazzo Vecchio di Sinistra Progetto Comune, Dimitrij Palagi. "Abbiamo scritto mail, chiesto incontri, ma nessuno si è degnato di risponderci – ha sottolineato Mario Carluccio, sindacalista USB – Queste donne, se ora perdono il loro impiego, avranno difficoltà enormi nel ritrovarlo. Voglio anche sottolineare un altro aspetto, più umano. Gli anziani, gli ospiti della rsa, si erano affezionati alle sette ausiliari. Licenziarle, in modo per altro discutibile da un punto di vista meramente tecnico, è uno spregio anche agli ospiti del Bobolino".