"Senza aiuti rapidi non ce la faremo"

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E’ una storia che comincia nel 1897 quella del circolo Arci di San Niccolò che si è spostato nell’attuale sede nel 1960: 124 anni di storia che rischiano di essere spazzati via per sempre privando San Niccolò della sua anima. "Con le restrizioni per il contenimento dell’emergenza, la sopravvivenza di noi circoli è messa a dura prova, anche perché per il terzo settore, di cui facciamo parte, non ci sono stati aiuti" si sfoga Leonardo Sgatti (nella foto), il presidente del circolo che conta 180 soci. Così San Niccolò rischia di perdere un pezzo importante della sua identità, punto di riferimento per chi vive in zona. "I nostri spazi sono nati per favorire la socializzazione e l’aggregazione tra i cittadini – prosegue Sgatti -, per salvaguardare le relazioni umane che si giocano tutte sul contatto. Con l’emergenza sanitaria è tutto cambiato. Le varie limitazioni, contenute nei diversi decreti, hanno in un certo senso snaturato il nostro Dna, motivo per cui siamo nati".

Il circolo, infatti, è stato costretto a sospendere tutte le attività in presenza come i corsi di pittura, di ballo, di teatro. "Stiamo reggendo grazie alle nostre volontarie che stanno cucendo mascherine, sciarpe o ci portano piantine del proprio orto. Cerchiamo di venderle e con le offerte di tenerci in vita. Siamo orgogliosi di questa catena umana di sostegno ma non basta a far fronte alle spese che continuano a correre. E sono tante. Se non arrivano aiuti in tempi rapidi, noi come tanti altri, chiuderemo per sempre".

Rossella Conte

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