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Scarti Lana di pecora come rifiuto I nobili Corsini si fanno processare

L’accusa: stoccaggio di materiale urbano non pericoloso. Ma i fratelli Neri e Nerina non ci stanno. Anziché pagare la multa del decreto penale di condanna (6500 euro a testa) preferiscono il dibattimento . .

"La gloria la si deve acquistare, l’onore invece basta non perderlo" motteggiò il grande filosofo tedesco Schopenhauer. Così i nobili Corsini – ’stirpe con nove secoli di storia, antichissima famiglia fiorentina che può vantare antenati illustri tra cui un Papa, Clemente XII, e un santo, Andrea Corsini vescovo di Fiesole – hanno rifiutato l’accomodamento del decreto penale di condanna; una contravvenzione quantificata in 6500 euro a testa. Una multa alla quale si i due imputati si sono fieramente opposti, scegliendo piuttosto di accettare la disfida in campo aperto: un’aula di giustizia.

Neri Corsini 42 anni e la sorella Nerina, 47, sono quindi comparsi davanti al giudice Alice Morandini, accusati di aver abbandonato e depositato sul terreno del comune di Scarperia e San Piero rifiuti classificati’non pericolosi’: trattasi per la precisione di trenta sacchi di plastica, all’interno dei sacchi la lana ottenuta dalla tosatura degli ovini della azienda che è legalmente rappresentata dai due fratelli Nerin e Nerina: la ’Fagna Allevamenti in selezione soc. agr.’

I terreni dove venne ritrovata la lana di scarto sono terreni "di cui in epoca prossima e antecedente al 30 gennaio 2021 (i due fratelli soci, ndc) avevano la disponibilità" precisa il decreto di giudizio immediato emesso dal giudice Maurizio Caivano in conseguenza diretta alla – appunto – opposizione al decreto penale di condanna.

Ieri era in programma l’audizione interrigatorio di due testi della polizia giudiziaria. Il processo è stato quindi rinviato per il completamento istruttoria all’udienza del 17 luglio prossimo.

In udienza in sostituzione degli avvocati Federico Febbo e Costanza Malerba c’era un altro legale, Lodovica Gatti Dei.

L’avvocato Febbo ha parlato di "illecito che così come configurato lascia molto perplessi: si contesta lo stoccaggio di rifiuti urbani non pericolosi (di natura organica e frutto, tra l’altro, di una delle attività svolte regolarmente nella tenuta Corsini) su un terreno che è sempre nella loro disponibilità..."

In buona sostanza uno stoccaggio di rifiuti – per di più di tipo organico – e in ‘casa propria’, in aperta campagna, nel contesto suggestivo e bucolico di un fondo che risulta essere ancora nella disponibilità dei due fratelli.

giovanni spano