Salmonella, i sindaci contro la Asl: "Fuori i dati sulla seconda ondata"

I primi cittadini respingono l’accusa di non essere intervenuti correttamente per gestire i 224 contagi a mensa. Falchi attacca: "È stato Sesto a dare l’allarme. Se avessimo avuto notizie ufficiali avremmo chiuso prima".

Salmonella, i sindaci contro la Asl: "Fuori i dati sulla seconda ondata"

Sindaci e assessori dei Comuni che utilizzano Qualità e servizi si ribellano alle accuse dell’Asl sui casi di salmonellosi a scuola

I sindaci di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Barberino del Mugello e Carmignano si ribellano contro la Asl. Non accettano l’accusa di non essere intervenuti correttamente nella gestione dei 224 casi ufficiali di salmonellosi che hanno coinvolto bambini e alcuni operatori nelle mense scolastiche gestite dall’azienda Qualità e Servizi, totalmente partecipata dai vari Comuni. A far scatenare l’ira delle amministrazioni è un documento di osservazioni inviato dall’Ufficio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare della Asl all’azienda che gestisce le mense. Nella parte finale la Asl scrive che la ditta "non ha garantito un’adeguata analisi delle cause dell’episodio tossinfettivo", "non ha posto in essere le necessarie misure per il contenimento della tossinfezione" e l’accusa della "mancata ed immediata autosospensione dell’attività, mancata verifica dei pasti test, mancata verifica delle materie prime e dell’effettivo rispetto delle procedure di autocontrollo da parte degli operatori". "Tutte falsità – tuona il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi a nome dei colleghi -. La Asl rettifichi questa accusa ingiustificata e chiarisca quando ha ricevuto le prime segnalazioni di casi di salmonellosi dagli ospedali e dai centri sanitari, per ricostruire nel dettaglio e nella verità come sono andati realmente i fatti". È stato proprio il Comune di Sesto, sottolinea il sindaco, il primo a dare l’allarme.

"Mercoledì 25 settembre alle 15,35 abbiamo ricevuto una mail da un istituto scolastico privato: segnalava studenti ricoverati in ospedale con sintomi assimilabili alla salmonellosi. Ci siamo consultati con l’azienda che gestisce le mense e tra noi Comuni: dopo due ore abbiamo sospeso in via precauzionale, senza ancora alcuna notizia ufficiale da parte degli enti sanitari, il servizio per il giovedì, sospensione prolungata poi ai giorni successivi". Sotto l’attenzione dell’indagine epidemiologica (ancora in corso) ci sono i pomodori serviti sulle tavole scolastiche venerdì 20 e martedì 24 settembre. "Sappiamo di bambini già ricoverati dal weekend del 21-22. Se ci fossero state notizie ufficiali, le mense sarebbero già state sospese dal lunedì; il martedì quei piatti non sarebbero arrivati sulle tavole". Confermano due mamme del comitato dei genitori "Action Salmonella": "Mio figlio di 2 anni e mezzo è stato malissimo a partire da sabato 21 – racconta mamma Letizia -. Aveva la febbre altissima, vomitava e aveva gravi problemi intestinali. Lo hanno ricoverato al Meyer perché fortemente debilitato: dopo due giorni hanno diagnosticato la salmonellosi". La figlia di Sara di 6 anni ha iniziato a stare male lunedì 23: "Lei il pasto del 24 non lo ha mai mangiato: era a letto con febbre altissima e sintomi gastrointestinali gravi". Ora i loro bambini sono a casa, ma ancora con disturbi alla pancia e tanta paura. I genitori vogliono giustizia e sapere come sia potuto accadere. I sindaci promettono di andare avanti "per individuare responsabilità e chiarire cosa non ha funzionato". Confermano la fiducia a Qualità e servizi e restano a disposizione "di tutti, Asl, Procura e quanti faranno chiarezza a tutela della salute della cittadinanza e, in particolare, dei nostri bambini". Al momento la Asl non risponde alle accuse dei sindaci e non ritratta quanto scritto nella lettera all’azienda.