Ristoratori, il fronte del no è compatto "O possiamo lavorare tutti o restiamo chiusi"

Serrata di solidarietà con i locali che non hanno i tavolini all’aperto promossa dal gruppo presieduto da Naccari. Prese di posizione durissime di Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti: "Chiudere alle 22 vuol dire legittimare l’illegalità"

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di Rossella Conte

Tutti chiusi i ristoranti il 26 aprile in segno di solidarietà ai ristoratori che non hanno tavolini all’aperto. Così gli imprenditori del gruppo Ristoratori Toscana dicono no alle nuove linee guida che saranno imposti a ristoranti e locali che vorranno riprendere la propria attività. "La categoria deve rimanere unita. Stiamo chiusi e chiediamo al Governo di riaprirci tutti, dentro e fuori, dal 1 maggio, perché sia davvero la Festa dei lavoratori. Questi provvedimenti sono irricevibili. Ma stiamo scherzando? E’ peggio dello scorso anno, con milioni di vaccinati e con una situazione che dovrebbe essere tenuta sotto controllo", dice Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana. In queste ore Fipe Confcommercio Firenze e Fiepet Confesercenti Firenze sono a lavoro per valutare eventuali iniziative di mobilitazione. Entrambe le sigle rigettano con forza le nuove modalità di apertura che, secondo gli ultimi sondaggi, lascerebbero fuori il 40% dei locali a Firenze.

Infatti, dal 26 aprile in zona gialla, i ristoranti potranno aprire anche a cena ma con il coprifuoco alle 22 e solo all’esterno. Al di là delle sfumature, il coro di ‘no’ unanime. Gli imprenditori sono pronti a sottostare a tutti i limiti di capienza e di distanziamento ma rigettano con forza sia il coprifuoco che il vincolo dello spazio esterno.

Non ci va tenero Aldo Cursano, ristoratore e presidente della Confcommercio fiorentina: "Questa prospettiva è il colpo di grazia per il settore. Solo pensare di chiudere alle 22 a giugno vuol dire legittimare l’illegalità per non parlare degli imprenditori che, sprovvisti dello spazio esterno, non potranno riaprire".

Il presidente di Fiepet Confesercenti Firenze, Franco Brogi, è dello stesso parere: "Si tratta di un provvedimento contraddittorio anche perché è esplicitamente previsto che altri locali al chiuso possano tranquillamente permettere il consumo all’interno. E che genera non solo distorsioni concorrenziali e nuove incertezze: come si fronteggeranno le avversità climatiche? E soprattutto come si farà a sostenere l’attività anche nei pubblici esercizi che potranno riaprire il servizio al tavolo, visto che gli spazi all’aperto valgono, in media, appena il 20% della capienza complessiva dei locali?".

Per Riccardo Sabatini, coordinatore Cna Agroalimentare "si tratta di condizioni di riapertura punitive per bar, ristoranti, gelaterie e pizzerie: del tutto ingiustificate e discriminatorie nei confronti di attività che hanno dimostrato di non incidere in alcun modo sull’andamento dei contagi. Consentire in zona gialla, da lunedì prossimo, uno sport di contatto e proibire dopo le 22 una cena all’aperto è, francamente, contraddittorio. Chiediamo che il Governo corregga il decreto, eliminandone le incongruenze".

Sul fronte anche Fratelli d’Italia e Forza Italia. "Il Comune di Firenze sospenda il bando per l’Estate Fiorentina e conceda tutti gli spazi all’aperto ai ristoranti e ai locali che non hanno il dehors. Purtroppo almeno il 40% delle attività deputate alla somministrazione di cibo e bevande, non hanno spazi all’aperto e quindi verranno penalizzati ulteriormente dalle norme previste nel nuovo decreto legge" sottolinea il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. "Il coprifuoco sino alle 22 non è giustificato e rappresenta un ostacolo enorme per i locali aperti anche a cena. Così come la riapertura dei locali esclusivamente all’aperto discrimina tutti quei locali che non hanno spazi all’esterno. E’ necessaria anche la riapertura degli spazi interni dei locali" chiedono il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi e il capogruppo regionale di Fdi Francesco Torselli.

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