Cercano di strappare un Rolex dal polso di una ragazza: arrestati

Due uomini sono finiti in manette grazie al fiuto dei poliziotti che li seguivano da tempo

I due arrestati mentre si accostano a un'auto

I due arrestati mentre si accostano a un'auto

Firenze, 6 novembre 2018 - Erano arrivati da tre giorni a Firenze e avevano preso alloggio in un ostello di viale Righi, dando un documento falso, i due napoletani rapinatori “trasfertisti” di Rolex, arrestati domenica sera poco dopo l’aggressione a una ragazza di 23 anni in via Masaccio. Li hanno presi i falchi della Mobile, gli agenti della IV sezione del vicequestore aggiunto Antonio Nori che girano in borghese sempre su mezzi a due ruote, che pattugliano la città proprio per contrastare gli autori di questi colpi mirati. In manette un 25enne ‘specialista’ come Marco Parente, uscito dal carcere a giugno dopo una condanna proprio per questo reato. Con lui Antonio Rosi, 45 anni.

Sequestrato il loro scooter T Max nero, apparentemente pulito: la Mobile del dirigente Nino De Santis sta approfondendo il sistema di trasporto da Napoli a Firenze del mezzo poi impiegato qui. I falchi avevano già messo nel mirino lo scooter con Parente e Rosi a bordo. Giravano e rigiravano lungo alcune delle principali vie di scorrimento, i viali soprattutto. Matteotti, Lavagnini.

La polizia osservava loro intenti a osservare potenziali vittime. Un ‘lavoro’ che puo’ durare anche diverse ore. Il colpo i due cacciatori di Rolex l’hanno tentato domenica, tardo pomeriggio, vicino all’Esselunga di via Masaccio. Manovra di una 500 per parcheggiare. Uno dei due è sceso e ha affiancato l’utilitaria con a bordo tre ragazze. Il bandito ha afferrato il braccio di una delle ragazze per strapparle il Rolex (del valore di 4.500 euro) e però non è riuscito a dare un colpo secco perché lei ha reagito cone una furia.

Il rapinatore non ha insistito più di tanto, è risalito sullo scooter, lui e il complice sono andati in viale Righi, sono saliti in camera, hanno preparato i pochi bagagli, stavano quasi per andarsene, perché dopo un colpo bisogna fare così. Bene che vada rientri ampiamente della trasferta, se non riesce rischi di essere preso. Infatti: gli agenti sono entrati in camera e li hanno bloccati. Li avevano intercettati e pedinati, subito dopo il colpo, decisi a fermarli solo in un punto e in un momento precisi, in modo da non far rischiare niente a nessun passante. I due banditi non si sono accorti di essere seguiti. Ma con grande “discrezione”. Una particolarità: anche questo T-Max come molti dei mezzi impiegati da questi soggetti, è “corretto” in modo tale da non spegnersi, se non in un modo diverso, che adottano loro. Start e stop, chiave di accensione e cavalletto, sono disattivati. Motore acceso, sempre, per poter continuare a scappare in caso di intervento delle forze dell’ordine o di chicchessia. Roba da vicoli partenopei, appunto.

g.sp.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro