"Qui ci sporchi, tornatene in Africa". Offese razziste in coda al negozio

Cinquantenne somala presa di mira da due donne in una macelleria del centro di Campi Bisenzio "Ho solo indicato loro la macchinetta dei numerini e mi hanno aggredito ’Sporca n... non ci insegni nulla"

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Firenze, 27 settembre 2020 - "Zitta, zitta negra di m... Devi solo stare zitta, qui siamo in Italia, torna in Africa con il tuo barcone". Ruchia è somala, ha 57 anni, la voce dolce e matura. E’ in Toscana dal 1982, ha fatto l’assessore al turismo a Gallicano in Garfagnana. Non si raccapezza di come l’odio possa esplodere con la forza di un vulcano, senza uno straccio di motivo, in un placido venerdì di settembre, nel centro della civile Campi Bisenzio. "Quella ragazza mi ha urlato nel viso offese di ogni tipo. Allucinante".

I fatti raccontati dalla signora Somala che lavora come mediatrice culturale e che nella serata di venerdì ha affidato ai social il suo sfogo intriso di malinconia e tristezza, non di rabbia. Non è il tipo. "Stavo facendo la fila per fare la spesa in un negozio del centro – attacca – Saranno state le 11,30 circa quando il proprietario ha chiamato il mio numerino ad alta voce e io sono entrata per fare gli acquisti. In quel momento sono arrivate due donne dietro di me. Una sui cinquant’anni, l’altra molto più giovane, forse ventenne. Credendo di fare loro una gentilezza e di dargli un’indicazione ho detto ’Buongiorno, i bigliettini si prendono lì’". Apriti cielo.

"Non l’avessi mai detto – dice Ruchia – La donna più grande ha iniziato a gridare: ’Mi vieni te a insegnare cosa devo fare in Italia, io conosco le leggi e la Costituzione. Capito? Vengono qui e vogliono dirci cosa dobbiamo fare questi negri di m...?". A quel punto Ruchia prova a ribattere: "Guardi, che sono italiana anch’io". è a quel punto che in ’difesa’ della madre interviene la ragazza: "’Non aprire bocca’ mi ha urlato venendomi davanti al viso e poi giù una serie di offese. Non riuscivo a reagire, per fortuna le persone intorno sono intervenute e ad allontanarle".

Ieri Ruchia si è recata dai carabinieri. Si profila ora una denuncia per ingiuria a sfondo razziale contro ignoti anche se il reato di ingiurie è depenalizzato. Sulla vicenda è arrivato un coro unanime contro il razzismo.

"La nostra è una comunità aperta, solidale e inclusiva: lo dimostrano le persone che si sono subito strette attorno a Ruchia, anche online" dice il sindaco Emiliano Fossi. E aggiunge: "Come sindaco starò vicino a Ruchia anche nelle sedi legali".

Il segretario locale del Pd, Lorenzo Galletti, ricordando i valori dell’inclusione, si sofferma su una questione: "Sembra che la protagonista in negativo di questo episodio sia un’esponente della destra locale. Candidata alle amministrative del 2018 per sedere in Consiglio Comunale".

Solidarietà e vicinanza alla donna arrivano anche da Lorenzo Ballerini, capogruppo di “Campi a Sinistra” e Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia: "Un conto è difendere le nostre tradizioni e i nostri valori, altra cosa è offendere e denigrare per il colore della pelle".

 

 

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