Abbandonati dalla politica. E’ stata notata l’assenza delle istituzioni, al presidio della Giga. E non solo da parte degli operai, anche dalle rappresentanze sindacali che l’hanno fatta notare. "Se fossero venuti i candidati delle forze politiche – ha detto Iuri Campofiloni (Fiom Cgil) – che fino a ieri giravano in lungo e in largo per la campagna elettorale, avrebbero potuto toccare con mano la condizione di questi lavoratori che da un anno devono vivere con 850 euro di cassa integrazione. Hanno subito l’aumento esponenziale delle bollette e del costo della vita. Questa è la vera flat tax, il vero taglio orizzontale delle entrate. Sulla vertenza aspettano ancora risposte. Ma la classe politica che era presente qualche mese fa, che si faceva foto, selfie e video oggi non c’era. Non si è visto nessuno, neanche dell’amministrazione comunale di Scandicci".
"Io penso invece – aggiunge poi – che sarebbero dovuti venire. In questo paese sembra ci si schifi a parlare di tassazione degli utili e degli extra redditi, e i grandi colossi dell’energia non si possono toccare. Il risultato è che per questi lavoratori non ci sono soluzioni né per la vertenza né d’aiuto per affrontare la crisi". La reindustrializzazione è complicata.
"Progetti ce n’erano – racconta ancora Campofiloni – poi è cambiato il mondo: la guerra, la recessione, la crisi energetica hanno distolto l’interesse delle aziende, ed è ancora più complicato trovare una soluzione per questa azienda". Il grido d’allarme dei lavoratori non può non essere raccolto.
"Abbiamo aumenti di più del 100% alle bollette – racconta uno dei lavoratori – e sono aumentati anche i generi di prima necessità. Abbiamo difficoltà ad arrivare in fondo al mese e soprattutto c’è incertezza per il futuro".
Fabrizio Morviducci
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