Presenti e con tanto di fascia tricolore. I primi cittadini della Piana contrari all’ampliamento dello scalo di Peretola parteciperanno sabato alla manifestazione indetta da una lunga lista di comitati ed associazioni no aeroporto: nel corteo, con partenza alle 14 da Le Piagge e arrivo all’aeroporto, sfileranno il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, quello di Calenzano Riccardo Prestini e quello di Campi Bisenzio Andrea Tagliaferri che sui social o con dichiarazioni ufficiali hanno annunciato e motivato la loro presenza. Presenza necessaria – a detta ad esempio di Prestini – perché lo scalo previsto nel nuovo masterplan "andrà a stravolgere l’assetto della Piana fiorentina influendo negativamente sulla rete viaria e dunque sul congestionamento di un traffico già saturo, sul reticolo idrogeologico del territorio, sulle realtà ambientali e sulle identità storico- culturali, a partire dal polo scientifico di Sesto Fiorentino".
Alla manifestazione di sabato Falchi arriverà anche forte di quello che molti hanno visto come "un atto di fedeltà politica", ovvero l’approvazione, inusuale, di un ordine del giorno con cui il consiglio comunale appoggia l’atto di indirizzo della giunta sestese agli uffici per il parere tecnico sul nuovo masterplan: "La nostra posizione sul masterplan è nota – ha spiegato il sindaco in consiglio – ma ho sempre riconosciuto che l’assetto attuale della pista non funziona. Per questo più volte ho ribadito che non ci sarebbe stata alcuna difficoltà da parte nostra a intervenire sulla pista attuale per renderla meno impattante, magari spostandola di qualche grado e portando i decolli verso l’Osmannoro". A favore dell’atto ha votato anche il Pd (pur con alcune assenze forse strategiche) riproponendo, ancora una volta, la spaccatura nel partito sul tema. Con Giani principale fautore della pista di 2.200 metri da una parte e con lui il sindaco di Firenze Dario Nardella e il partito fiorentino e anche regionale, convinti a portare avanti il progetto aeroporto, così come Italia Viva. Dall’altra il Pd dei Comuni della Piana e anche di Prato che invece vogliono bloccare il progetto. In mezzo il segretario regionale Pd Emiliano Fossi che da sindaco aveva appoggiato il fronte no aeroporto e che si trova nella scomoda posizione di mediatore fra queste due visioni lontanissime. L’alternativa all’ampliamento dell’aeroporto per i sindaci del fronte del no è quella dello sviluppo del Parco della Piana e non è un caso che proprio oggi i Comuni di Sesto, Calenzano e Campi, insieme ad altro sindaco no aeroporto, Edoardo Prestanti di Carmignano, presenteranno una iniziativa comune "per la promozione, lo sviluppo e la difesa del Parco agricolo della Piana come elemento ordinatore delle scelte urbanistiche".
Una politica del ‘no ad ogni costo’, in particolare quella del Comune di Sesto, fortemente contestata da Gabriele Toccafondi di Italia Viva: "Dire no a prescindere, anche a proposte sempre meno invasive dell’attuale pista – dice – è facile ma non risolve niente. La maggioranza ed in particolare il Pd ci dicano cosa vogliono fare". Da sempre a favore all’ampliamento dell’aeroporto continuano invece a pronunciarsi e le associazioni di categoria. Intanto, tra le dispute politiche, a metà 2024, al termine degli step previsti, potrebbero aprire i cantieri con un tempo previsto per l’ultimazione di pista e terminal di due anni. Un quadro su cui aleggia, però, lo spettro dei ricorsi alla giustizia amministrativa.