Ospedali pieni: chiesti 80 caschi a ossigeno

La nuova strategia: ultraottantenni tre giorni al Mandela. Guerra di letti tra Careggi e Asl: pazienti a Viareggio, Massa, Pisa e Siena

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Ilaria Ulivelli

Purtroppo siamo sempre indietro con la vaccinazione degli over 80, pur in fase di recupero: il 50% dei 320mila toscani ultraottantenni ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino (158.441), di questi il 22% ha avuto anche il richiamo (71.789). Ma per rispettare il cronoprogramma stilato dal governatore toscano Eugenio Giani bisogna affrettare il passo. Tutti gli ultraottantenni toscani dovranno avere fatto almeno la prima dose entro il 25 aprile e il per il 15 maggio si prevede che siano stati immunizzati con la doppia dose.

In questa settimana saranno fatte quasi 100mila iniezioni, grazie alle 95mila dosi di Pfizer in consegna. I medici di famiglia hanno prenotato e ne somministreranno, fino a venerdì, quasi 80mila, mentre 3mila sono in carico all’Asl Toscana Nord Ovest e verranno fatte a domicilio.

Oggi si deciderà come somministrare le 12mila restanti, che possono essere integrate con qualche migliaio che le Asl hanno di scorta. Il presidente Giani oggi incontrerà Alessio Nastruzzi, segretario Fimmg, proprio per definire la strategia comune per accelerare il passo affiancati dalle Asl. L’idea sarebbe di vaccinare negli hub e nei centri vaccinali circa 15mila anziani sabato, domenica e lunedì, giorni in cui i medici di famiglia non vaccinano. Ancora da definire la modalità di prenotazione per avere giovedì le agende pronte e organizzare il personale da mettere in campo. Si deciderà oggi.

Vaccini fondamentali per rallentare la diffusione del virus ma importanti anche per ridurre il numero dei casi gravi che hanno bisogno di cure ospedaliere. Continua a crescere la pressione sugli ospedali. In Toscana la percentuale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nelle rianimazioni è al 44%, ovvero ben 11 punti percentuali oltre la soglia critica fissata al 30% dal ministero della Salute. Anche i reparti di degenza scoppiano e, soprattutto a Firenze, dove l’epidemia è in fase espansiva (i casi positivi sono raddoppiati da 500 a 1.000 in quattro settimane nel territorio comunale) il numero di pazienti Covid ha superato il 50% dei ricoverati totali (la soglia limite da rispettare sarebbe del 40%).

In Toscana sono complessivamente 1.948 le persone in ospedale a causa dei sintomi del virus (60 in più rispetto al giorno precedente), delle quali 282 in terapia intensiva (8 in più). Nella sola Asl Toscana centro sono 734 i ricoverati in reparto e 93 in terapia intensiva, tutti occupati i 374 posti di cure intermedie a disposizione. A Careggi, 173 ricoverati nelle degenze Covid.

Nonostante l’accordo raggiunto ieri mattina tra Careggi e Asl, ieri il policlinico ha accolto solamente due pazienti che non hanno trovato posto negli ospedali dell’azienda sanitaria: gli altri sono stati trasportati a Viareggio, Massa, Pisa e Siena.

Da oggi dovrebbe salire il numero dei letti che Careggi mette a disposizione dell’Asl visto che incrementa 16 posti e ne dovrebbe destinare la metà agli ospedali Asl in difficoltà, mentre venrdì sempre careggi aprirà un ulteriore modulo Covid con 30 letti di cui 15 da destinare agli ospedali Asl.

Speriamo che la collaborazione funzioni perché la saturazione dei reparti è ormai oltre il limite. E si sono sospese le attività chirurgiche programmate, grantendo solo le urgenze. Sotto pressione i professionisti: il carico di lavoro aumenta, perché i pazienti anche fuori dalla terapia intensiva sono più gravi. Proprio per evitare il ricorso alle terapie intensive sono stati ordinati dall’Asl 60 nuovi caschi Cpap per l’ossigenzazione ad alti flussi. Il tempo stringe e il direttore del dipartimento di protezione civile della Regione, Giovanni Massini, ne ha già reperiti trenta.

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