’Orbite musicali’ al Museo Galileo Guest star: il telescopio gregoriano

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Un viaggio in musica verso gli spazi siderali, per scoprire che poi, alla fine, anche le note sono un raffinato incastro matematico, lo stesso con cui misuriamo il movimento degli astri.

E’ su questo doppio binario che si muove il “maggio spaziale“ del Museo Galileo, dove da ieri è esposto il telescopio riflettore gregoriano di Philippe-Claude Le Bas, uno dei primi nel suo genere, realizzato a Parigi alla fine del Seicento. A questa nuova acquisizione è dedicata idealmente la rassegna “Orbite Musicali”, quattro concerti appositamente concepiti dal Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, che si ispirano al sodalizio tra musica e scienza, con particolare riferimento all’astronomia, in programma l’8, 15, 22, 29 maggio, alle 11, con ingresso gratuito per i possessori del biglietto del museo (info 055 265311).

Il telescopio, appartenuto all’antiquario milanese Michele Subert, è stato acquistato per 4.800 euro dal ministero della Cultura e affidato al Museo Galileo in comodato d’uso gratuito dalla Direzione regionale musei della Toscana. Le Bas fu ottico di Luigi XIV di Francia, il Re Sole, e ebbe il permesso di risiedere al Louvre. Le quattro composizioni di “Orbite Musicali” sono una prima esecuzione assoluta, con di Antonio Galanti, Roberto Bdecheri, Barbara Rettagliati, Gianmarco Contini. Alla base, l’interpretazione dell moto delle comete e dei quattro satelliti di Giove, e alcune ricerche di Leonardo da Vinci. Ogni concerto si conclude con una diversa interpretazione di Serenata per un satellite (1969) di Bruno Maderna. Le esecuzioni saranno introdotte dai compositori e i concerti saranno preceduti da una relazione da Natacha Fabbri.

Olga Mugnaini

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