Il 10 giugno 1979 si tenevano, per la prima volta, le elezioni per il Parlamento europeo. Appena una settimana avanti, in un clima teso, si erano svolte in Italia le politiche: l’abbinamento, chiesto insistentemente dai socialisti, era stato negato da Andreotti, alla guida del governo, e dalla Dc, per timore di riflessi interni del voto europeo. Si era ad appena un anno dal delitto Moro, al fallimento della maggioranza di unità nazionale e all’esaurirsi del disegno del ’compromesso storico’. La situazione nel tempo si è capovolta. Per motivi di risparmio dei costi e ancor più nell’intento di spingere gli elettori a recarsi alle urne, si tende ad accorpare gli appuntamenti elettorali. La scarsa sensibilità per il voto europeo, da solo, incrementerebbe il numero degli assenti. È sufficiente guardare in questi giorni alla nostra Firenze, alla vivacità della campagna elettorale per l’elezione del sindaco, rispetto a quella per i rappresentanti italiani a Bruxelles. In tal senso è da vedere con favore la seconda edizione della ’notte bianca elettorale’, promossa per la sera del 9 giugno al Polo delle Scienze sociali dalla Scuola di Scienze politiche e dall’associazione Alumni Cesare Alfieri, aperta all’intera cittadinanza. ’Aspettando i risultati delle elezioni europee’ studenti, professori, esperti del settore si confronteranno a partire dalle 21 per l’intera notte, impegnati in talk, dibattiti, instant poll, analisi e proiezioni. La prima ora di attesa consentirà di riflettere sui sistemi elettorali (da sempre alle europee vige la proporzionale), sulle campagne elettorali, sulle interferenze e la disinformazione. Dopo i primi exit poll – in collegamento con le tv – l’analisi delle proiezioni in Italia ed in altri Paesi a noi più vicini: da Austria e Germania a Spagna e Portogallo, a Danimarca e Francia, con uno sguardo ai possibili effetti nell’intera area del Mediterraneo. Infine il commento dei primi risultati affidato un egual misura a docenti dell’Ateneo fiorentino ed ex alunni. L’obiettivo è il coinvolgimento nella realtà concreta degli studenti, responsabilizzandoli; porre le loro riflessioni a confronto con quelle dei docenti, passare dalla teoria alla pratica dando loro il ruolo paritario di protagonisti.
CronacaNotte bianca elettorale