
di Manuela Plastina
"Stai attenta, perché la situazione bolle". Minacciata perché vaccinatrice, Giorgia Arcamone non fa un passo indietro: la farmacista ribadisce il suo impegno per portare avanti la campagna vaccinale nell’unica farmacia di Figline in cui è possibile sottoporsi all’immunizzazione anti Covid.
Dottoressa Arcamone, cosa è successo di preciso?
"Sabato sono stata contattata via Facebook da un uomo che parlava di un presunto errore nella vaccinazione fatta a un suo congiunto nella nostra farmacia. Mi ha chiesto di contattarlo telefonicamente".
Lo ha fatto?
"Certamente, per capire quale fosse il problema. A suo dire, avremmo vaccinato un congiunto contro la sua volontà, dicendo che si trattava di persona da non sottoporre a vaccino. Ovviamente poi abbiamo fatto tutte le verifiche: questa persona ha prenotato l’appuntamento, è stato richiamato, si è presentato, abbiamo fatto tutta l’anamnesi e la valutazione del caso. È tuttora un nostro cliente che viene regolarmente in farmacia e non ha mai manifestato alcun problema, né lamentato niente nei nostri confronti".
Immagino la telefonata non sia terminata solo con questa accusa.
"Ha iniziato ad aggredirmi verbalmente e a minacciarmi, dicendomi che devo stare attenta, che la situazione "è bollente" accusandomi di fare promozione al vaccino".
Lei conosce questo no vax?
"E’ qui del paese. Lo incontro normalmente per strada. Anche per questo ho deciso immediatamente di denunciare l’accaduto ai carabinieri: per poter stare tranquilla io, i miei familiari, i miei colleghi".
Lei è anche capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia, ma la sua rappresentanza politica non c’entra niente.
"Assolutamente no. Ho ricevuto la solidarietà dei vertici del mio partito, dei colleghi consiglieri, della sindaca, dell’amministrazione. Sono stata minacciata esclusivamente per il mio lavoro di farmacista e il mio impegno nella campagna vaccinale".
A fronte delle minacce subite, si pente di questa responsabilità che si è presa?
"Mai. Siamo quattro farmaciste, tutte abilitate alla vaccinazione. È un servizio fondamentale per la comunità. Noi abbiamo un rapporto diretto, spesso familiare coi cittadini, che si fidano di noi. Non accetto minacce e non mi faccio intimidire: sono una dottoressa e continuerò a lavorare per la vita e per tornare alla normalità. La pandemia si sconfigge solo con la vaccinazione, non esiste altro modo".