Nasce la piattaforma per il jazz: con tanti big

Incontro con la cantante Maria Pia De Vito che racconta il suo progetto "Dreamers" portato sul palco quest’estate. Il disco

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di Michele Manzotti

Nell’attesa che le cose cambino per la musica dal vivo, i concerti si possono ascoltare e vedere sullo schermo di un computer. Per questo l’unione fa in qualche modo la forza per offrire agli appassionati, nel caso specifico di jazz, una serie di esibizioni di qualità. E’ nato così jazzintoscana.it , il sito del "jazz on demand". Un gruppo di rassegne che abitualmente porta nella regione artisti italiani (e dall’estero quando possibile) in luoghi divenuti poli di attrazione. L’abbonamento costa 99 centesimi al mese, con i primi 30 giorni dalla registrazione gratuiti. Tra i concerti proposti c’è Dreamers, progetto della cantante Maria Pia De Vito portato sul palco a Empoli Jazz nel luglio scorso. Ne parliamo con la stessa musicista.

Che ricordo ha del suo concerto in Toscana?

"Intanto mi viene in mente la gioia che ho provato questa estate a suonare dal vivo dopo tanto tempo. Poi a Empoli c’è un gruppo di persone entusiaste che fa piacere ritrovare, grazie all’atmosfera familiare con cui il musicista viene accolto. Per chi suona è importante avere davanti persone preparate ad ascoltarti. Il concerto è un rito collettivo in cui si risuona insieme. Ho un ricordo di grande felicità e mi fa piacere che venga riproposto".

Il progetto Dreamers ha avuto anche uno sbocco discografico, ce lo può presentare?

"Tutto il disco è dedicato a una serie di cantautori di lingua inglese, americani e canadesi. Dagli anni ’60 in poi con la loro scrittura hanno descritto la possibilità di superare le difficoltà sociali e umane. Da David Crosby che scrive The Lee Shore (inno pacifico dei giovani che non volevano andare alla guerra del Vietnam) al grande Bob Dylan (Times They Are-A-Changing). Poi c’è Joni Mitchell che lo esprime sempre sia nei brani personali sia in quelli di tematiche sociali e due brani di Paul Simon in cui si parla dei problemi attuali anche oggi. Ho messo insieme queste canzoni con una selezione piuttosto lunga perchè mossa da un senso di scontentezza, e parliamo del pre-Covid (con le diseguaglianze si sono poi accentuate). Tutto questo con una sintassi jazz. Sono affiancata da Enzo Pietropaoli al contrabasso, e da Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, poi è arrivato Alessandro Paternesi che è un batterista molto sensibile per questo repertorio" .

Nella sua attività ha affrontato repertori di vari autori. Quando sarà possibile oltrea Dreamers, ha nuove idee?

"Il progetto ha una buona vita a livello di media e di attenzione da parte della critica. Però è una produzione che ha ancora necessità di galoppare. In questo periodo di riflessioni, anche cupe, altre idee vengono in mente. Tra l’altro è stato appena ripubblicato per la mia etichetta MPDV records (in digitare)" un disco che avevo registrato nel 2003, Tumulti".

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