REDAZIONE FIRENZE

Nardella va all’attacco: "O dirige o si dimette. Una gru e un giardinetto il suo biglietto da visita"

Il sindaco punge la destra: "Non può continuare a far torti a Firenze". Poi molla il colpo sul direttore: "Che figura farà fare all’Italia?. Cambia idea quando cambiano i governi, io preferisco la coerenza".

Nardella va all’attacco: "O dirige o si dimette. Una gru e un giardinetto il suo biglietto da visita"

Uno attacca e parla dell’altro come candidato sindaco del centrodestra. L’altro ribatte, tira fuori il classico "non confermo e non smentisco" prende la cittadinanza italiana, si beve il caffè da italiano vero. Uno è il sindaco Dario Nardella, l’altro il direttore degli Uffizi Eike Schmidt. In 24 ore è come un vaso di Pandora, esce fuori di tutto. Prima è il sindaco ad attaccare Schmidt, dopo l’intervista rilasciata dal direttore degli Uffizi a La Nazione. "Schmidt si vorrebbe candidare lasciando alla città le due gru del cantiere degli Uffizi, i ritardi sul Vasariano e un bel giardinetto di quartiere all’uscita del museo, nel cuore del centro Unesco – afferma Nardella -. Per la campagna elettorale mi sembra un biglietto da visita straordinario". Un attacco duro dove si ripete che "per serietà o fai il direttore di un museo oppure ti dimetti e ti candidi a fare politica". Sulla loggia Isozaki, continua Nardella, "Schmidt aveva preso anche un aereo per andare a Tokyo a parlare con il grande architetto e risolvere il problema. Poi, però, è cambiato il Governo, improvvisamente è cambiato tutto e Schmidt acconsente a fare un giardinetto per l’uscita del più importante museo d’Europa insieme al Louvre. Ma che figura fa l’Italia? Un giardinetto così lo facciamo in giro per i quartieri".

Nardella non si placa: "Se la destra pensa di vincere le elezioni a Firenze facendo continuamente torto alla città, credo che sarà severamente punita dai fiorentini. Perché i cittadini non hanno l’anello al naso". Schmidt replica. E a più riprese. Il cantiere agli Uffizi "è stato gestito dalla soprintendenza che non sono io, credo che il sindaco lo sappia. Solo questa primavera abbiamo ricevuto il progetto nella sua ultima fase e una delle mie priorità era far studiare come rimuovere questa gru, che è qui da un tempo troppo lungo". Qualcuno gli fa notare che l’atto della cittadinanza è firmato dal sindaco Nardella. E in seguito a qualche polemica sull’assenza, viene fatto notare pure che un sindaco firma la cittadinanza ma poi non può essere presente. Non è dovuto e sarebbe impossibile per motivi di tempo. Qui Schmidt non si scompone. Dice di essere "fiero di essere concittadino di personalità grandi come Dante, San Francesco, Giulio Cesare", precisa allo stesso tempo con umiltà di non mettersi al loro piano e sul funzionario fa notare un aspetto: "Nardella ha dichiarato più volte he con me non voleva parlare perché ero un funzionario. Io al contrario ho iniziato la mia vita come funzionario, ora sono un dirigente dello Stato, parlo con tutti: con i funzionari, con gli assistenti. Mi ha fatto molto piacere avere un funzionario così competente del Comune davanti a me". Il primo a fare gli auguri a Schmidt è Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia. E non è un caso. "È venuto fuori il nome di Schmidt e nel Pd sono impazziti. Nardella ha cominciato a chiamarlo `il candidato del centrodestra’. È una possibilità che li impensierisce molto. Abbiamo non uno ma più candidati e ufficializzeremo quando arriverà il momento. Di certo la nostra è anche una tattica". Schmidt non si scompone anche quando gli viene chiesto cosa farà da grande: "Deciderò a gennaio". Non è candidato sindaco, ma di fatto - nella gestualità, nei toni - ora pensa da politico.

Niccolò Gramigni