SANDRA NISTRI
Cronaca

Musica alta e schiamazzi notturni. Gli abitanti di Quinto esasperati

Nel mirino un club privato gestito da peruviani. Dopo l’ordinanza il sindaco minaccia di mandare la polizia

Controlli della Municipale dopo le 22 a Quinto (foto di archivio Germogli)

Controlli della Municipale dopo le 22 a Quinto (foto di archivio Germogli)

I residenti nel quartiere di Quinto ci speravano ma la musica non è finita. Sicuramente non è finita alle 22, termine ultimo concesso dall’ordinanza firmata dal sindaco Lorenzo Falchi, poche settimane fa, che imponeva ad un club gestito da peruviani, creato all’interno di una colonica a poca distanza dall’ex canile del Termine, di interrompere ogni attività alle 22 viste le tante segnalazioni di disagi provenienti, in particolare, dall’area di Quinto Basso. Domenica scorsa le proteste sono continuate a fioccare in maniera copiosa: la musica ad altissimo volume è infatti proseguita fino alle 2 del mattino con diversi residenti che hanno girato video decisamente eloquenti, soprattutto per i ‘decibel’, girandoli poi sui social al sindaco. Che, da parte sua, ha annunciato l’arrivo della polizia municipale, dopo le 22, per le verifiche dovute e, nel caso di ‘sforamenti’ di orario e rumorosità, per denunciare l’associazione di promozione sociale che gestisce il circolo per disturbo della quiete pubblica e non rispetto dell’ordinanza.

Fra l’altro anche un evento annunciato per questa sera nella struttura riporta l’orario di conclusione per le 22,30. Intanto due sere fa uno studio tecnico incaricato dai gestori del circolo ha effettuato una serie di misurazioni, previste nell’ordinanza, all’interno delle abitazioni.

Sulla vicenda, annosa, interviene anche il capogruppo consiliare della Lega Daniele Brunori: "Sono passati oltre tre mesi – dice - dalla nostra mozione che denunciava la situazione di degrado e disagio vissuta dai residenti del quartiere. Avevamo chiesto controlli, rispetto delle regole e tutela per i cittadini, ma la risposta dell’amministrazione è rimasta la stessa: il silenzio. Non servono commissioni, promesse o proclami: serve far rispettare le regole".