Muore in incidente il ’paladino’ Tallarico

Ex consigliere comunale e candidato sindaco, fu il primo a denunciare lo scandalo delle case peep a peso d’oro

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di Fabrizio Morviducci

E’ stato strappato all’affetto dei suoi cari da un assurdo incidente. Giuseppe Tallarico, ex candidato a sindaco di Scandicci, e di recente protagonista assoluto di una battaglia senza quartiere contro le case del peep di Badia a Settimo vendute a peso d’oro, è stato investito da un’auto martedì mattina a Lastra a Signa, mentre accompagnava in scooter la figlia 17enne alla stazione di Signa: seduta dietro è volata anche lei a terra, avendo conseguenze meno gravi anche per l’estremo disperato tentativo di Tallarico di ridurre in qualche modo la violenza dell’impatto. 59 anni, architetto al Comune di Firenze, è caduto a terra; la prima diagnosi dell’impatto sembra favorevole: rottura di alcune costole e del femore, frattura per la quale avrebbe dovuto essere operato dopo pochi giorni.

"Sono andato a trovarlo martedì sera – racconta il fratello Bruno, attualmente consigliere comunale in città – e ci siamo parlati normalmente. Poi, in piena notte siamo stati avvisati di questo peggioramento. Improvviso: un’emorragia cerebrale che non era stata rilevata dall’inizio. E’ andato in coma. E non c’è stato niente da fare. E suona assurdo dirlo.. In questo momento c’è grande dolore".

Le spoglie mortali di Giuseppe Tallarico sono state portate all’istituto di medicina legale di Careggi. Non è ancora stata fissata la data della cerimonia di commiato. Cordoglio in città per la scomparsa del 59enne, che è stato il simbolo della battaglia contro le cooperative che avevano venduto le case nel peep di Badia a un prezzo più alto rispetto a quello della convenzione. Finito pure sotto sfratto, ha più e più volte denunciato le ingiustizie subite. La sua casa divenne anche domicilio politico del senatore M5S Giarrusso, escamotage per evitare che si potesse portare a termine l’esecuzione. Ogni mese davanti casa sua arrivavano forze dell’ordine e ufficiale giudiziario nel tentativo di eseguire lo sfratto dall’abitazione per la quale aveva versato già oltre trecentomila euro, ossia il prezzo previsto dalla convenzione, rifiutandosi di pagare somme aggiuntive.

Tallarico decise di rafforzare le sue denunce candidandosi a sindaco in una lista civica. Al termine di quell’esperienza politica, con la definitiva implosione del sistema delle case peep e il fallimento di tutte le cooperative che avevano edificato a Badia a Settimo, aveva ricominciato la sua vita di tutti i giorni. Ma c’era questo assurdo destino ad attenderlo.

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