Medici, ancora proteste. Sospesi altri no vax

Prosegue lo stato di agitazione per le carenze. Pronto soccorso: per i codici bianchi saranno allestite strutture esterne agli ospedali

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di Lisa Ciardi

Prosegue lo stato di agitazione dei medici, mentre vanno avanti le sospensioni dei sanitari no vax. E per provare a frenare l’assalto di pazienti ai pronto soccorso è allo studio l’allestimento di strutture esterne agli ospedali per gestire i casi meno gravi. Si è concluso con una fumata nera, giovedì, il pomeriggio di trattativa e confronto fra l’intersindacale medica (Anaao Assomed, Cimo, Aaroi Emac, Fassid, Fesmed, Cgil Fp medici, Cisl medici, Fvm, Anpo Ascoti Fials e Uil Fp medici) e i vertici della sanità toscana, a partire dell’assessore Simone Bezzini e dal direttore Carlo Tomassini. Non è stato infatti ritirato lo stato di agitazione, che proseguirà almeno fino alla prossima settimana, quando è in programma un nuovo confronto. Cinque le richieste dei sindacati: ritiro del blocco del "turn over" per le specialistiche assistenziali; soluzioni per l’emergenza e i pronto soccorso; valorizzazione della libera professione dei medici a rapporto esclusivo con il Sistema sanitario nazionale; razionalizzazione dei servizi e della rete ospedaliera basata sui bisogni di salute e non sul localismo politico; rispetto degli accordi precedenti.

"Abbiamo chiesto di eliminare il blocco delle assunzioni dal 1° novembre – ha detto Morando Grechi, segretario regionale di Cimo – e lamentato una situazione ingestibile proprio per la carenza di personale. C’è stato risposto che sono stati assunti 600 medici in più e 4700 operatori, ma sono numeri che non riscontriamo nella realtà. L’assessore si è quindi impegnato a portarci un elenco puntuale la prossima settimana. Da parte nostra ribadiamo che in queste condizioni è impossibile andare avanti". Meno dura la posizione della Cgil. "Aver iniziato il confronto è positivo - ha detto Pasquale D’Onofrio della Fp Cgil Medici – anche se occorre vedere quali saranno le proposte della Regione. Sarà importante il prossimo confronto".

"Lo stato di agitazione non verrà ritirato – spiegano dall’Anaao -. Dopo il primo incontro, l’assessore Bezzini si è impegnato a riconvocare il tavolo fra pochi giorni. Ha destato particolare interesse da parte regionale l’ipotesi di spostare Usca e medici di continuità assistenziale a monte dei pronto soccorso, per filtrare i pazienti con problemi minori che costituiscono il 40% degli accessi". In pratica i cosiddetti ‘codici bianchi’, che spesso arrivano in ospedale anche per la difficoltà di trovare una guardia medica, potrebbero essere gestiti in strutture allestite allo scopo. "Il confronto è stato utile e costruttivo – ha detto l’assessore Bezzini -. Nei prossimi giorni convocheremo nuovo tavolo per approfondire i contenuti della piattaforma presentata dalle rappresentanze sindacali. Piena condivisione sulla necessità che venga riconosciuto dal governo il rimborso alle regioni delle spese Covid e l’attribuzione di più risorse per il fondo sanitario nazionale".

Intanto, a rendere più critica la situazione, anche le nuove sospensioni firmate dall’Asl Toscana Centro per inosservanza all’obbligo vaccinale. I provvedimenti riguardano sei infermieri, tre tecnici sanitari e tre medici, e saranno applicati da oggi. Sono al momento 90 i sanitari della Ausl sospesi fra Firenze, Prato e Pistoia. E il loro stop aumenta i carichi di chi resta a lavoro.

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