
Mattarella, gli applausi di Firenze L’arrivo in treno e il discorso Il presidente chiede coraggio
E’ iniziata intorno alle 15.40 la giornata fiorentina del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il presidente è partito da Roma Termini intorno alle 14.10 ed è arrivato a Santa Maria Novella con 5 minuti di anticipo rispetto all’orario programmato, pronto per partecipare alla prima conferenza nazionale delle Camere di commercio dal titolo ‘Progettare il domani con coraggio’. Ad accoglierlo a Firenze il prefetto Francesca Ferrandino e tanti, tanti applausi. Sia dai fiorentini che dai turisti incuriositi dai cordoni di sicurezza creati dalla polizia nei minuti precedenti l’arrivo di Mattarella. Appena il capo dello Stato è sbucato in centro della stazione, passando tra il binario 10 e il binario 9, in molti hanno cercato di fare una foto. Qualcuno gli ha detto "Ben arrivato presidente". E lui ha sorriso più volte. Poi il tragitto in macchina verso la Camera di commercio dove ad attenderlo c’era il presidente della Camera fiorentina Leonardo Bassilichi, anche vicepresidente di Unioncamere nazionale. Per Mattarella, come sempre, il consenso è stato generale: alla stazione, all’arrivo in Camera di commercio alla presenza anche della presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra, del presidente della Regione Eugenio Giani e della vicesindaca di Firenze Alessia Bettini, poi all’ingresso per la conferenza con un lungo applauso e durante il suo discorso. Intorno alle 16.45 Mattarella ha lasciato la sede camerale fiorentina per dirigersi nuovamente alla stazione. E la scena si è ripetuta: applausi su applausi e lui che ha ricambiato salutando con la mano. Mattarella ha nobilitato la prima conferenza nazionale delle Camere di commercio. Ma l’elenco dei big, attesi anche oggi, è nutrito.
E per Firenze è stata una vetrina importante. Più motivi hanno portato alla scelta. Intanto la forza di Bassilichi nel proporre Firenze. Poi un certo ‘simbolismo’ visto che Firenze è la Camera di commercio più antica, istituita nel 1770. C’è poi da aggiungere che Firenze ha una sede adeguata a un evento di questo tipo. Bassilichi ha citato nel suo discorso Pietro Leopoldo, granduca di Toscana, che creò la "Camera di commercio, arti e mercature, per sovrintendere al buon governo di tutti gli affari relativi a tali importanti oggetti".
Niccolò Gramigni